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Fondo stradale dissestato? ecco come chiedere risarcimento!

Ogni anno la cattiva manutenzione del fondo stradale comporta sprechi di benzina ed un maggior rilascio di CO2 nell’atmosfera. Ecco come comportarsi nel caso in cui lo stesso provochi danni alla nostra vettura.
A cura di Luigi Ruggiero
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Come richiedere risarcimento per danni dovuti al manto stradale

Il fondo stradale dissestato delle nostre strade non solo provocherebbe danni alle nostre vetture ma comporterebbe un'esborso annuo in termini carburante pari a circa il 3% in più. A sostenerlo è un recente studio redatto a cura del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston che, attraverso una serie di modelli matematici, è riuscito ad elaborare il corrispettivo in dollari della dispersione d'energia su fondi accidentati. Il risultato? 273 milioni di barili di pretrolio l'anno (che tradotti in dollari diventano 15,6 miliardi) si disperdono per cause accidentali, il tutto per colpa del manto stradale votato al risparmio.

"Sprechiamo benzina, perché il fondo stradale viene progettato a basso costo e non si tiene conto delle prestazioni ambientali. E invece, un investimento più elevato sarebbe ripagato da una maggiore efficienza energetica e da spese di manutenzione più basse, perché gli eco-materiali sono più resistenti!".

Queste le parole di Mehdi Akbarian, co-autore dello studio appena introdotto, secondo il quale a fronte di una spesa maggiore all'atto della produzione delle nostre strade, si potrebbero non solo diminuire i costi di manutenzione ma anche lo stesso impatto ambientale costituito dalle emissioni inquinanti. Sempre in termini numerici, si parla di 46.5 milioni di tonnellate di CO2 in meno ad affollare la nostra atmosfera.

Ovviamente, considerando gli enormi e sconfinati suoli americani, nel convertire tali dati numerici al nostro Paese non bisogna fare un rapporto 1:1 come spesso accade per tecnologie, strumentazioni, beni e perché no qualche volta anche listini auto. Ciò nonostante, il tutto rende perfettamente l'idea di cosa il cittadino affronti giorno per giorno, spesso senza neanche rendersene conto. Fattori come l'accisa sulla benzina che ogni anno dilania sempre di più le nostre tasche (senza considerare gli ulteriori 2 centesimi recentemente introdotti per dare supporto ai cittadini emiliani colpiti dal tragico terremoto) sono sicuramente sotto gli occhi di tutti, ma una valida conoscenza della legislazione può spesso rivelarsi l'arma vincente per ottemperare alle suddette spese.

Sarà infatti capitato a tutti di veder franare la propria auto in una buca o in una vera e propria voragine. Suoli sconnessi, asfalto dissestato e "chi più ne ha più ne metta" hanno spesso causato danni a parti della vostra vettura come ruote, cerchioni e sospensioni. Danni che solitamente il malcapitato paga a proprie spese, ma in realtà non dovrebbe! L'articolo 2051 del Codice Civile sancisce infatti chiaramente ciò che riguarda le responsabilità per le "cose in custodia". In soldoni,  salvo che si provi il caso fortuito, la Provincia, il Comune o l'Ente responsabile della manutenzione della strada è direttamente responsabile dei danni provocati a terze parti (in tal caso noi).

Ma come procedere per ottenere il rimborso?

Punto 1 – Non appena aver constatato che per opera della stessa strada la nostra vettura è stata danneggiata, la prima cosa da fare è lasciare l'auto dov'è (spostarla a pochi metri e negli appositi spazi nel caso in cui si crei fastidio al normale flusso di traffico urbano), cercare o chiamare immediatamente un pubblico ufficiale in modo da far redigere un dettagliato verbale dell'accaduto, raccogliendo testimonianze e scattando qualche foto. Da ricordare però che le foto scattate attraverso il vostro cellulare non hanno valenza all'atto della presa in considerazione del risarcimento, per cui si rende necessario reperire una macchina fotografica vera e propria (ed in tempi brevi) per ritrarre la buca incriminata ed i danni arrecati all'auto.

Punto 2 – Fatto ciò, bisogna dunque recarsi dal proprio meccanico per farsi rilasciare una fattura o un preventivo del costo delle riparazioni per i danni subiti e compilare l'apposito modulo di contenzioso che potrete reperire tramite sito internet o gli stessi sportelli di Comune, Provincia ed Ente interessati.

Punto 3 – Una volta reperita tutta la documentazione necessaria dovremo quindi spedire, entro massimo 30 giorni dall'accaduto, una raccomandata con richiesta di risarcimento danni direttamente indirizzata all'Ufficio Tecnico del Comune o della Provincia dove sia stato registrato l'incidente. Al suo interno: il verbale, le foto, il preventivo di riparazioni, il modulo di contenzioso ed una fotocopia di libretto di circolazione e patente di guida.

Gli organi pubblici prenderanno atto della nostra richiesta con unicamente a carico del "danneggiante" l'obbligo di provare il caso fortuito o la cattiva condotta su strada. Una volta effettuate le dovute verifiche il Comune comunicherà quindi all'assicurazione il risultato finale, nel caso di risposta positiva non dovrete far altro che attendere l'assegno che vi verrà rilasciato entro 20 giorni dalla notifica.

N.B. difficilmente in questi casi si riportano danni fisici, nel caso in cui se ne presentino è comunque possibile recarsi al pronto soccorso per farsi rilasciare il certificato che attesti quanto accaduto ed i tempi di recupero necessari a ristabilirsi completamente. Lo stesso può essere allegato alle documentazione di cui abbiamo appena parlato per richiedere un'ulteriore rimborso.

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