Force India e la denuncia UE, Fernley: “Non siamo più Davide contro Golia”
La Force India sente di non aver sbagliato ad interpellare l'Unione Europea nella battaglia con i titolari dei diritti commerciali della Formula 1 e non ha più la sensazione di essere "Davide contro Golia". All'inizio di questo mese l'UE ha deciso di esaminare una denuncia presentata da Force India e Sauber su ciò che i team affermano di essere una divisione "ingiusta e illegale" dei ricavi e l'impostazione delle regole del circus. Il vice Team Principal della Force India, Bob Fernley, sente che la battaglia con i proprietari della Formula 1 si è livellata rispetto al passato e ad Autosport ha dichiarato: "Se fossimo stati soli in lotta, allora sì, si potrebbe vedere la situazione come ‘Davide contro Golia' ma in questo caso, chiedendo all'UE di farlo per noi, abbiamo effettivamente una posizione uguale. Se l'Unione Europea ci darà torto allora non saremo in una situazione peggiore di quella di oggi. Almeno ci abbiamo provato ad arrivare ad una soluzione. L'UE è la base per risolvere questo caso e loro ci hanno convinto che c'erano le basi per l'investigazione. Se non riusciamo a raggiungere l'obiettivo o non abbiamo fatto un buon lavoro o non c'è un caso da risolvere".
Se non fosse in trattativa con la Renault per l'acquisizione, la Lotus avrebbe, probabilmente, aderito alla causa mentre, per quanto riguarda la Manor, si sta ancora lavorando all'interno dell'amministrazione dopo i problemi dello scorso anno, altrimenti avrebbero potuto avere un altro alleato.
Bernie Ecclestone non è preoccupato per la situazione e lo stesso Fernley ha parlato di un "supremo" pragmatico: "Bernie è sempre stato consapevole su come stava progredendo la denuncia. Lui sa che stiamo andando avanti e ha accettato la situazione. Era molto pragmatico su di essa. Questo è probabilmente il modo migliore per descriverlo".