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Formula 1 2018, il pagellone di fine stagione

Con il GP di Abu Dhabi la Formula 1 2018 che ha visto il quinto sigillo iridato di Lewis Hamilton è andata in archivio. Dal britannico al rivale Sebastian Vettel andiamo adesso quindi a vedere nel dettaglio quali sono i piloti promossi, quelli bocciati e quelli rimandati della stagione che ha appena chiuso i battenti.
A cura di Michele Mazzeo
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Con la gara di Abu Dhabi, come ormai accade da parecchi anni, si è chiusa la stagione della Formula 1. Ancora una volta, la quarta nelle ultime cinque annate, il titolo iridato è andato al ‘cannibale’ Lewis Hamilton che a bordo della sua Mercedes ha messo dietro tutti chiudendo i giochi con addirittura tre gare d’anticipo. Una corsa quasi in solitaria del britannico che ha visto nel ferrarista Sebastian Vettel l’unico vero ostacolo tra sé e il quinto alloro in carriera.

Stagione decisamente altalenante invece per gli altri attesi protagonisti con Max Verstappen e la Red Bull tornati ad alti livelli solo per alcuni GP, mentre i vari Valtteri Bottas, Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo non sono mai davvero in grado di correre per le prime posizioni della classifica finale, e poche, anzi pochissime, altre sorprese. Questo il quadro generale della Formula 1 2018, ma andiamo adesso a vedere nel dettaglio i promossi, i bocciati e i rimandati della stagione che ha appena chiuso i battenti.

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Promossi

Lewis Hamilton a spasso tra le leggende

Per capire l’eccezionalità di Lewis Hamilton basta elencare i suoi straordinari numeri in una stagione, la dodicesima in Formula 1 (primo pilota della storia a conquistare almeno una pole e una vittoria per dodici anni consecutivi), in cui la sua Mercedes non è sempre stata la macchina migliore in pista. Le undici pole position (che, dopo aver superato il recordman Ayrton Senna nel precedente campionato, gli permettono di allungare in testa alla classifica all time), le undici vittorie (che lo portano al secondo posto di tutti i tempi a quota 73 alle spalle della leggenda Michael Schumacher), e soprattutto una continuità pazzesca (17 podi), gli hanno permesso di archiviare con largo anticipo quello che per lui è il quinto titolo iridato in carriera e di raggiungere, a proposito di leggende, Juan Manuel Fangio. C’è poco altro da aggiungere.

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Valtteri Bottas: miglior scudiero 2018

Di certo chiudere il 2018 senza neppure una vittoria non ha fatto sorridere il secondo di casa Mercedes Valtteri Bottas, ma se accetti di far da scudiero ad un cannibale come Lewis Hamilton lo devi mettere in conto. Nonostante ciò anche in questa stagione, soprattutto nella seconda parte, il finlandese si è rivelato fondamentale per consentire al britannico di superare Sebastian Vettel in classifica e lanciarsi spedito verso l’alloro. I suoi “favori”, a volte mal digeriti ma comunque fatti, hanno consentito dunque alla sua scuderia di piazzare la quinta doppietta (mondiale piloti e costruttori) consecutiva. Tanto basta per archiviare il 2018 come una stagione per lui positiva.

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Charles LeClerc: miglior rookie dell’anno

Un passato da campioncino in erba, un futuro da protagonista annunciato a bordo della Ferrari e un presente niente male. Charles LeClerc, come accaduto solo ai grandi campioni del passato, al primo anno in Formula 1 non ha pagato lo scotto del salto di categoria dimostrandosi fin da subito all’altezza della situazione facendo addirittura meglio di quanto previsto. Nonostante la sua Sauber non fosse di certo una delle monoposto più competitive del lotto (come dimostrano le prestazioni del compagno di squadra Marcus Ericsson) il 21enne monegasco è riuscito spesso a piazzarsi come “primo degli altri” dimostrando una grande abilità alla guida, una buona capacità nel gestire le situazioni e, soprattutto, quello che in gergo si chiama un gran manico. Il futuro è suo, ma intanto nel presente si gode il titolo di miglior esordiente della stagione.

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Rimandati

Raikkonen ha ancora fame

Ha ritrovato la vittoria che gli mancava da più di cinque anni, regalando anche qualche altra prova positiva sbagliando meno del compagno di squadra Sebastian Vettel che però, va detto, ha aiutato raramente. A 37 anni suonati Kimi Raikkonen ha comunque dimostrato che in questa Formula 1 può ancora starci, magari non per lottare ad ogni gara per la vittoria, ma a fare da outsider certamente. Il suo tempo in Ferrari è terminato, ma la prossima stagione da primo pilota Sauber potrà certamente togliersi qualche altra soddisfazione prima di concludere una grande carriera.

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Dr. Max & Mr. Verstappen

Se, come crediamo, il vero Max Verstappen è quello di fine stagione sarebbe da promuovere a pieni voti, se invece è quello, anche per i continui problemi della Red Bull, visto ad inizio campionato andrebbe bocciato senza scusanti. Per questo e per il fatto che ha 21 anni (e già tre stagioni da protagonista in Formula 1) e le sue potenzialità sono dunque enormi ci sentiamo in diritto di rimandarlo al prossimo anno. E se avrà una monoposto all’altezza della situazione siamo sicuri che ne vedremo delle belle.

Il contatto tra Verstappen e Vettel a Suzuka - Foto Twitter
Il contatto tra Verstappen e Vettel a Suzuka – Foto Twitter

Il bistrattato Daniel Ricciardo

Dopo aver iniziato la stagione in modo fantastico Daniel Ricciardo per un lungo periodo si è eclissato offuscato dai continui problemi all’elettronica della sua Red Bull, la difficile convivenza con un pilota ingombrante come Max Verstappen e una scuderia che forse ha deciso troppo presto di scaricarlo. Rimane comunque uno dei migliori e più spettacolari piloti in una Formula 1 che ha grande bisogno di spettacolo e un trattamento così di certo non lo meritava. Chissà che a bordo della Renault non trovi il modo di prendersi qualche rivincita.

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Bocciati

Sebastian Vettel, se il campione non regge la pressione

Stagione da dimenticare per Sebastian Vettel che con una disastrosa seconda parte di stagione ha gettato al vento la possibilità di mettere fine al monopolio Mercedes. Troppi gli errori nei momenti cruciali commessi dal tedesco della Ferrari che non ha saputo sfruttare una Ferrari per lunghi tratti dell’annata superiore alle altre vetture in pista. Quando più contava il quattro volte campione del mondo si è trovato a commettere leggerezze in qualifica o rovinare gare fin lì dominate (vedi in Germania) o comunque in cui era in lotta per il successo permettendo così ad Lewis Hamilton di inserire con calma il pilota automatico e veleggiare verso il titolo iridato. Non ha retto la troppa pressione: inaccettabile per un campione del suo calibro, prima guida di una Ferrari che ha ricucito del tutto il gap prestazionale dalla Mercedes.

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L’involuzione Esteban Ocon

Lo scorso anno era stato l’esordiente che maggiormente aveva impressionato per abilità alla guida e continuità nei risultati anche se le lotte fratricide con il compagno Sergio Perez in Force India ne avevano compromesso qualche buon piazzamento in più. Quest’anno invece Esteban Ocon si è del tutto eclissato, anche a causa della monoposto meno performante rispetto alla passata stagione, commettendo tanti errori e facendosi notare soprattutto per qualche scorrettezza in pista più che per la continuità di rendimento. Involuto.

Max Verstappen ed Esteban Ocon - LaPresse
Max Verstappen ed Esteban Ocon – LaPresse
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