Formula 1, Berger: “Alla Ferrari manca personalità”

La stagione appena conclusa non può certo essere considerata soddisfacente: nonostante il podio conquistato nella gara finale ad Abu Dhabi, quello della Ferrari non è un anno positivo. Partita con l'obiettivo di interrompere lo strapotere Mercedes, la Rossa di Maranello ha chiuso il mondiale finendo anche dietro la Red Bull, senza riuscire mai a salire sul gradino più alto del podio.
Qualche passo avanti c'è stato, soprattutto in termini di prestazioni, ma la colpa della debacle rossa è da ricercarsi nei vertici della scuderia italiana, non all'altezza della situazione. Almeno secondo Gerhard Berger, ex pilota che proprio con la Ferrari visse i suoi anni migliori a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90.
Alla Mercedes ci sono Tot Wolff, Niki Lauda, Paddy Lowe e Aldo Costa, la Red Bull può contare su Christian Horner, Helmut Marko, Adrian Newey e Dietriech Mateschitz – ha dichiarato Berger ai microfoni di Sport Week -; solo questi due team hanno personalità del genere, la Ferrari non è allo stesso livello.
Vettel da solo non può bastare
La mancanza di personalità importanti dietro le quinte sarebbe quindi la ragione, secondo l'ex pilota della Ferrari, del mancato successo della Rossa. Neanche Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo, può bastare da solo a conquistare quel titolo che manca da Maranello dal 2007 quando fu Kimi Raikkonen a conquistarlo.
Quando Sebastian è andato alla Ferrari probabilmente sapeva che si sarebbe dovuta costruire una squadra intorno a lui. Ai tempi di Schumacher era molto competitiva – ha concluso -, in pratica aveva tutto quello che hanno oggi Mercedes e Red Bull. C'è bisogno di persone di primo ordine e bisogna mettere tutto insieme senza fare troppa fatica: Seb ancora non ci è riuscito, non ha ancora ricreato quell'ambiente.