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Formula 1, dietro-front sullo scongelamento power unit

Lo scongelamento delle power unit a stagione in corso è un tema caldo delle ultime settimane ma, quando sembrava essere arrivati ad una svolta, ci sono stati dei passi indietro da parte di alcuni team e personaggi influenti.
A cura di Vito Lamorte
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Quella che sembrava una svolta solo una settimana fa, adesso sta crollando inesorabilmente. Nel giro di uno settimana c'è stato un dietro-front da parte di alcuni personaggi e team della Formula 1 sulla "questione power unit" dopo che sembrava essere stato avallato lo sblocco del motore a febbraio. Ci sono due cose evidenti in questa situazione: il vantaggio della Mercedes, che ha costruito una perfetta power unit per quest'anno e lo sviluppo sarà micidiale, e la difficoltà palese dei team motorizzati Ferrari e Renault, che hanno spinto per introdurre la possibilità dello scongelamento delle unità propulsive durante la stagione. La Mercedes, dopo aver accennato ad un'apertura, si è trincerata di nuovo dietro i costi in crescita e ha abbassato il numero di componenti sulle quali sarebbe possibile lavorare in vista del mese estivo a 5. Questa decisione ha trovato la netta opposizione di Ferrari e Renault, le quali ritengono tale numero troppo esiguo per apportare miglioramenti significativi ma, se le cose dovessero rimanere così, anche per la prossima stagione rimarrà in vigore il regolamento attuale perchè il tempo utile per trovare un accordo prima della prossima riunione della F1 Commission sta scadendo. Toto Wolff, direttore esecutivo delle Frecce d'Argento, ha dichiarato: "Abbiamo offerto un sottile compromesso, che mete in condizione i team di non innalzare il prezzo per i clienti ed allo stesso tempo di introdurre novità nel sistema propulsivo. Pensiamo sia di vitale importanza, data la situazione contingente, non dar modo ai costi di lievitare ulteriormente, ma la nostra proposta non è stata accettata. Sarebbe irresponsabile e disdicevole un cambiamento così drastico in poco tempo. Come Mercedes non potremmo mai accettarlo".

Per Christian Horner, Team Principal Red Bull, la battaglia non è ancora finita: "Capisco la posizione della Mercedes, ma è un bene per la Formula 1 quando un team domina e nessuno può farci nulla? Certo, anche noi abbiamo dominato, ma era una situazione completamente diversa. Tutti avevano la possibilità di sviluppare la macchine prima di ogni gara, a la maggior parte di quello che facevamo era copiato immediatamente dai nostri avversari".

Altro discorso per i team in difficoltà come Caterham Marussia, Force India, Lotus e Suber. Gerard Lopez, Team Principal della Lotus, ha indicato in 60 milioni di dollari la cifra sborsata dalla casa di Enstone per la power unit Renault e sviluppo dei sistemi connessi: "Rimanere immobili, senza prendere una decisione da una parte o dall’altra, non sta producendo effetti positivi. L'unico effetto che è verificabile, è la scomparsa di due scuderie, nelle scorse settimane…".

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