Formula 1: Elezioni del nuovo presidente FIA, Todt in vantaggio
Dopo quasi due decadi finisce l’era di Max Mosley alla presidenza della Fia, un regime ininterrotto dal 1991 che aveva superato le fasi più tristi e scandalose della Formula Uno moderna. Passando attraverso la morte di Senna, gli scandali sessuali e il conflitto suicida con le scuderie, la federazione internazionale, nella sua figura di riferimento di Mosley, ha tremato, vacillato, ma non è mai crollata, forte di un potere basato su equilibri ed interessi.
L’uomo che dovrebbe prenderne il testimone è Jean Todt, ex direttore tecnico Ferrari e personaggio in grado di garantire continuità alla linea politica di Mosley.
Il suo sfidante, Ari Vatanen, ex deputato europeo e pilota di rally, gode di un consenso minore ma si presenta con un programma di rinnovamento totale che riguarda i personaggi, le strutture e le modalità di finanziamento.
Quest’ultimo ha recentemente mosso delle riserve sull' imparzialità della votazione (221 rappresentanti e votazione segreta) soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente uscente, in chiaro appoggio all’ex dt di Maranello. A tal proposito Bernie Ecclestone, patron del marchio F1, ha dichiarato: “Vatanen sta tirando calci a destra e a manca parchè sa di avere già perso. E’ solo rumore”.
C’è un altra questione che il nuovo presidente si troverà a dover affrontare da subito: l’affaire Briatore. Il manager italiano ha intentato una causa contro la Fia mettendo in discussione i criteri con i quali il potere sportivo lo ha estromesso da qualsiasi attività inerente la Formula uno e i campionati Fia affini.
Roberto Ferrari