Formula 1, Ferrari: i cinque peggiori momenti del 2016
Il titolo piloti è andato a Nico Rosberg, quello costruttori alla Mercedes che sbaragliato la concorrenza in campionato senza storia. E la Ferrari? La Rossa è rimasta a bocca asciutta sia per quanto riguarda le vittorie, zero su 21 Gran Premi disputati, sia per il ruolo di antagonista principale della scuderia di Brackley. A piazzarsi dietro la Frecce d'Argento, infatti, è stata la Red Bull, capace di rimontare punti su punti al Cavallino fino a diventare la seconda forza del campionato. Le ragioni del fallimento Ferrari sono molte, ma tra tutti 5 sono i momenti che hanno segnato, in negativo, la stagione della SF16-H.
Bahrein, sogni infranti prima di iniziare
La stagione sembrava essere iniziata con il piede giusto, in Australia la Rossa di Sebastian Vettel chiude al terzo posto dimostrando che il gap dalla Mercedes non è poi così ampio. A rovinare tutto, però, ci si mette la seconda gara stagionale, quella corsa in Bahrein. Il tedesco lotta in qualifica riuscendo a strappare la terza posizione, ma il problema della SF16-H è l'affidabilità. Dopo che Kimi Raikkonen si era dovuto ritirare a Melbourne, a farne le spese stavolta è l'altro pilota della Rossa: Vettel accusa un problema al propulsore durante il giro di formazione, la gara del tedesco neanche inizia. A limitare i danni ci pensa il finlandese, secondo alla bandiera a scacchi, ma sono i primi segnali di una stagione che sarà complicata.
La doppietta sbagliata
La gara che più di ogni altra fa capire che l'annata sarà più difficile del previsto per la Ferrari è il Gran Premio di Spagna. In qualifica è il solito dominio Mercedes, ma le Frecce d'Argento decidono di suicidarsi al via: Hamilton e Rosberg arrivano alla seconda curva appaiati, nessuno dei due vuole lasciare strada. Il contatto è inevitabile, le due vetture finiscono nella ghiaia. Sembra l‘occasione giusta per la doppietta del Cavallino, la svolta della stagione. E invece, quasi dal nulla, sbuca la Red Bull di Max Verstappen che riesce a tenere dietro entrambi i ferraristi. La doppietta arriva, ma la posizione più importante è occupata dal baby olandese che diventa il pilota più giovane di sempre a vincere un Gp di Formula 1.
La gomma esplosa in Austria
Al nono appuntamento stagionale il campionato sembra già un affare tra Mercedes, quella di Spielberg rappresenta già una delle ultime possibilità per la Ferrari. La strategia sembra premiare il Cavallino: partito dalla quarta posizione, Sebastian Vettel è bravo a risalire fino al primo posto approfittando delle soste degli avversari e tirando al massimo il suo stint. Al ventisettesimo giro, però, senza alcun preavviso, arriva puntuale il destino a farsi beffe del tedesco: sul rettilineo dei box esplode lo pneumatico posteriore sinistro della Ferrari, la vettura tocca le barriere danneggiandosi irreparabilmente. Il ritiro è l'unica via possibile, ancora una volta la Rossa, e Vettel in particolare, sono costretti a tornare a casa a mani vuote.
L'incidente di Vettel in Malesia
Sulla pista di Sepang la lotta è tra Max Verstappen e i piloti Ferrari. Il giovane pilota della Red Bull è nel mirino per alcune manovre al limite che hanno infastidito particolarmente Vettel e Raikkonen: nella fattispecie, a Spa-Francorchamps l'olandese si è reso protagonista prima di un duello serrato al via con le due Rosse, poi di alcune manovre scorrette nei confronti del finlandese. Il disastro alla partenza del Gp della Malesia parte proprio da qui: Vettel ritarda la frenata per non lasciare spazio a Verstappen, ma così facendo finisce per colpire Nico Rosberg, in piena lotta per il mondiale con il compagno di squadra Lewis Hamilton. Il ferrarista ha la peggio: la sua sospensione sinistra cede, un altro ritiro per il tedesco.

Le polemiche del Messico
Il terzultimo appuntamento della stagione racchiude tutto il bello e il brutto della stagione Ferrari. Le due rosse ingaggiano un duello serrato con le Red Bull, ma presto Sebastian Vettel rimane solo. A 3 giri dalla fine il tedesco piomba alle spalle di Verstappen che nel tentativo di difendersi va lungo, tagliando la chicane: il ferrarista, via radio, chiede che gli venga data la posizione, l'olandese non ne vuole sapere. Nelle concitazione del momento si rifà sotto Ricciardo che tenta a sua volta di superare Vettel che resiste arrivando al bloccaggio delle ruote mentre Verstappen conserva la terza posizione. Sul traguardo il quattro volte campione del mondo è una furia,via radio insulta sia il pilota della Red Bull che il commissario di gara, Charlie Whiting. La penalizzazione per Verstappen arriva quando l'olandese è pronto per le premiazione, sul podio finisce Vettel che però viene a sua volta penalizzato per il comportamento tenuto nei confronti di Ricciardo. Ancora una beffa, l'ultima di un anno da dimenticare per la Rossa di Maranello.