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Formula 1: Flavio Briatore e il suo “giorno del giudizio”

Oggi sarà pronunciata la sentenza sull’appello di Flavio Briatore, ex direttore tecnico Renault, in seguito alla sua radiazione voluta senza se e ma dalla FIA.
A cura di Eugenio Tinto
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Tutto è successo a Singapore durante il GP nel 2008, un finto incidente forse pilotato da Flavio Briatore e Pat Symonds. Un crashgate tutto all’italiana. Una storia che ha visto Flavio Briatore coinvolto in prima persona, tanto che la FIA ha deciso di espellerlo a vita dalla Formula 1.

Oggi il Tribunal de Grande Instance di Parigi pronuncerà  la sentenza sull’appello presentato da Flavio Briatore in seguito alla sua radiazione. Per Briatore alla base di tale decisione ci sono solo delle antipatie personali che l’ex presidenta della FIA Max Mosley proverebbe per lui da tempo immemore.

Per Briatore, Mosley,in quel periodo ancora presidente della FIA, non aspettava altro che un pretesto per sbatterlo fuori dal grande circus, quindi per l’ex direttore tecnico della Renault è stato naturale presentare un ricorso che annullasse la sentenza ed è stato altrettanto naturale chiedere anche un milione di euro di danni. Un sentenza che tiene in bilico Flavio Briatore su due fronti, sia su quello automobilistico che su quello calcistico.

L’imprenditore di Verzuolo, infatti, è anche proprietario della scuadra di calcio londinese Queens Park Rangers, e qualora dovesse risultare colpevole per lui si chiuderebbero anche le porte del calcio inglese. In Inghilterra è in vigore una regola che fa leva sulla onorabilità degli individui che orbitano nel mondo del calcio, la cosiddetta Fit and Proper, che prevede l’esclusione del soggetto reo dal mondo del calcio. La Football Association e Flavio Briatore attendono con ansia il verdetto del Tribunal de Grande Instance.

Eugenio Tinto

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