Formula 1: Flavio Briatore pronto ad attaccare la FIA
Una frase di un pezzo non molto celebre diceva “alla confusione dell’azione, subentra la calma”. Sarà andata prorpio così a Flavio Briatore dopo aver ascoltato la sentenza nella quale il Tribunale delle Grandi Istanze lo assolveva dall’infamante accusa di essere al comando dell’organizzazione che avrebbe pilotato l’incidente a Singapore, creando quello che è passato alla storia come il crashgate di Singapore.
Sarà andata anche così con serafica calma la decisione di non ritornare mai più, almeno al momento, nel Circus della Formula 1 che tanta gloria gli ha portato. Intervistato dal Mirror, Flavio Briatore dipinge quelli che sono stati gli attimi seguenti alla sentenza di assoluzione: "Quella davanti alla corte francese è stata una grande vittoria per me. Tuttavia sono ancora amareggiato per quello che è successo, ho vissuto tre o quattro mesi veramente difficili. Per questo sono sicuro che non gestirò mai più un team di Formula 1, questo è certo. Ma almeno ho avuto indietro la mia dignità ed è importante dopo 20 anni nell'ambiente".
L’assoluzione non è giunta solo per un vizio di forma nelle procedure del processo della FIA, ma proprio perché non è stato accertato il coinvolgimento di Briatore nella vicenda, come è lui stesso a ribadirlo: "Abbiamo avuto la relazione della FIA e la relazione dei Commissari Sportivi e non vi era alcuna prova del mio coinvolgimento nell'incidente. Questo è ufficiale, scritto dalla FIA, semplice".
Una intervista pacata quella rilasciata al quotidiano britannico, fino al momento in cui Briatore sferra l’ennesimo attacco alla FIA, dimenticando la serafica pace che lo aveva pervaso per tutto il tempo dell’intervista: "Abbiamo perso Alonso, abbiamo perso Kovalainen e purtroppo anche degli altri piloti. Faremo causa alla FIA per i soldi che abbiamo perso".
Eugenio Tinto