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Formula 1, Lauda: “La Ferrari si tenga stretto Alonso. Se lo perde, non si rialza più”

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Lauda parla dal primo incontro nel 1973 con Montezemolo, delle vittorie in Ferrari e della situazione che potrebbe crearsi dopo il suo addio.
A cura di Vito Lamorte
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"La Ferrari si tenga stretto Alonso. Se lo perdono vanno ko e non si rialzano più". Con queste parole Niki Lauda conclude l'intervista alla Gazzetta dello Sport sull'addio di Luca Cordero di Montezemolo alla Ferrari. Il presidente della Mercedes ha ripercorso i quattro anni in Ferrari durante i quali hanno vinto due titoli Piloti e tre Costruttori. Le strade dei due si sono separate, ma tra Niki Lauda e Luca Cordero di Montezemolo l'amicizia non si è mai interrotta, anche se in più occasioni si sono trovati su fronti opposti in pista e fuori. Ricorda il loro primo incontro: "Lui aveva 26 anni, io due di meno. Volevamo entrambi vincere, eravamo ambiziosi. E ci siamo riusciti". Il dirigente austriaco non può non riconoscere i meriti di Montezemolo: "Ha dato brillantezza e universalità a un marchio conosciuto ma, come dire, un po’ statico. È un eccezionale uomo di marketing […] ha capito le priorità come realtà produttiva e corsaiola" ma allo stesso tempo ne indica sia pregi che difetti: "Prendeva decisioni rapide, con entusiasmo ma spesso è testardo, eccessivamente emotivo. A volte ha agito come se la Ferrari fosse una cosa sua, non la società di un grande Gruppo". L'ex pilota asutriaco ha poi consigliato al nuovo presidente della Rossa non rinunciare per nessun motivo a Fernando Alonso, ancora a cui tutta la scuderia deve aggrapparsi, e ha lanciato una frecciatina alla scuderia di Maranello: "La Ferrari e la Fiat, intesi come Gruppo, non hanno l’esperienza sui motori ibridi di Mercedes e quindi fa fatica. Però si riprenderà, prima o poi".

Infine Lauda ha tentato di dare una giustificazione alla decisione di Sergio Marchionne di accelerare i tempi :"Può anche starci. Nello sport ci sono cicli. La decisione di Marchionne e della Fiat è sicuramente da rispettare, fa parte di politiche aziendali che conosco. Se la Ferrari in due anni tornerà a vincere, questa decisione sarà stata buona, se continuerà a perdere potremo criticarla".

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