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Formula 1, le 5 cose da dimenticare del 2018

Dal duello fratricida tra Red Bull in Azerbajan all’errore di Vettel a Hockenheim, passando alle stagioni nere di Valtteri Bottas e della Williams, ecco le cose che sarebbe meglio dimenticare della stagione di Formula 1 appena conclusa.
A cura di Matteo Vana
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Sebastian Vettel - LaPresse
Sebastian Vettel – LaPresse

Il mondiale di Lewis Hamilton, la sfida con la Ferrari che ha finalmente chiuso il gap con le Frecce d'argento e il ritorno alla vittoria di Kimi Raikkonen; sono stati questi i grandi momenti della stagione 2018. Ma, oltre ai successi e agli avvenimenti impossibili da dimenticare, la stagione di Formula 1 ha regalato anche momenti che sarebbe meglio dimenticare soprattutto per i protagonisti; ecco quali sono stati i più importanti.

L'incidente al meccanico Ferrari

E' appena la seconda gara e la Ferrari, che ha vinto con Sebastian Vettel il GP inaugurale della stagione in Australia, ha voglia di bissare il successo per tentare la prima mini fuga del mondiale. Il tedesco vola e riesce a conquistare il successo, ma l'atmosfera è rovinata dall'incidente capitato a Francesco Cigarini, meccanico della Rossa che, durante un pit stop, rimane con la gamba incastrata sotto la posteriore sinistra di Kimi Raikkonen. Subito trasportato al centro medico del percorso con la frattura di tibia e perone, Cigarini è però rimasto cosciente riuscendo a comunicare con i medici che lo hanno preso subito in cura. Una scena da brividi quella consumatasi in Bahrein con l'uomo del Cavallino a riportare la frattura di tibia e perone; una gara, quella nel deserto degli Emirati Arabi, impossibile da dimenticare per tutti gli appassionati.

La lotta fratricida tra Ricciardo e Verstappen

Gli incidenti tra piloti, in Formula 1, sarebbero sempre da evitare, ma se accadono tra compagni di squadra è ancora peggio. E' quanto successo in casa Red Bull durate il Gran Premio dell'Azerbaijan quando, dopo un lungo testa a testa, Daniel Ricciardo e Max Verstappen arrivano in fondo al lunghissimo rettilineo praticamente appaiati: l'australiano, ingolosito dalla possibilità di prendersi la posizione sul compagno, si infila in scia, ma l'olandese chiude la porta cambiando direzione due volte, cosa vietata dal regolamento: l'impatto è ormai inevitabile con le due vetture di Milton Keynes entrambe fuori e una figuraccia mondiale assicurata.

Vettel contro le barriere a Hockenheim

Il 2018, però, non è stato troppo felice neanche per Sebastian Vettel: nonostante la sua miglior stagione in Ferrari, infatti, il tedesco ha mancato ancora una volta l'obiettivo mondiale attirando le critiche dei tifosi per colpa dei diversi errori commessi nell'arco di un anno che sarebbe potuto andare in maniera diversa. Il più clamoroso tra quelli commessi dal pilota della Rossa, però, rimane senza dubbio quello di Hockenheim; Vettel, infatti, mentre era in testa con un discreto vantaggio su Lewis Hamilton, primo degli inseguitori, perde il controllo della sua vettura a causa dell'asfalto reso umido dalla pioggia. Un errore banale quello del quattro volte campione che finisce contro le barriere chiudendo in anticipo una gara che lo stava vedendo dominare perdendo 25 punti sicuri, ma soprattutto regalandoli al suo diretto avversario nella corsa al titolo. Uno sbaglio costato fin troppo caro al tedesco che da quel momento ha visto ridursi progressivamente le speranze di arrivare al titolo.

La stagione di Bottas

Dopo le tre vittorie nella sua prima stagione con la Mercedes, tutti si aspettavano di vedere Valtteri Bottas lottare con Hamilton e Vettel, magari con la possibilità di infilarsi tra i due per giocarsi le proprie chance iridate. Nulla di tutto questo, invece, è successo con il finlandese relegato al ruolo di seconda guida, fido scudiero dell'inglese, con l'unico obiettivo di agevolare la vittoria del suo compagno di squadra proteggendolo dagli attacchi della Ferrari come successo in più occasioni in questo 2018. Una stagione da dimenticare per Bottas che ha chiuso con un record veramente poco invidiabile: da quando l'era ibrida è iniziata, l'ex Williams è l'unico pilota della Mercedes ad aver chiuso la stagione senza una vittoria.

Valtteri Bottas - LaPresse
Valtteri Bottas – LaPresse

Il declino della Williams

Che sarebbe stata una stagione difficile lo si era capito sin dall'inizio, ma nessuno di sarebbe aspettato una Williams così in crisi: un progetto tecnico, quello della scuderia inglese, partito con il piede sbagliato e proseguito tra inciampi e un'andatura che definire lenta appare riduttivo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: appena 7 punti nel mondiale costruttori, con Lance Stroll a conquistarne 6 e Sergey Sirotkin 1, grazie solo alla squalifica della Haas a Monza. La scuderia in grado di vincere mondiali in sequenza – con 9 titoli costruttori portati a casa nella sua storia – non sembra esserci più; difficile fare miracoli nel 2019, ma la speranza degli appassionati, grazie anche a Robert Kubica, è che possa almeno abbandonare l'ultima posizione nella classifica dedicata alle scuderie.

La Williams con livrea Martini - Getty images
La Williams con livrea Martini – Getty images
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