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Formula 1, le 5 cose da ricordare della stagione 2017

Dai record di Lewis Hamilton al record di vittorie della Ferrari, passando per il talento di Verstappen e l’esordio di Giovinazzi: ecco quali sono state le cose da ricordare del 2017 che sta per andare in archivio.
A cura di Matteo Vana
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Lewis Hamilton - Getty images
Lewis Hamilton – Getty images

Quello che sta per finire è stato un anno spettacolare per la Formula 1: le nuove regole volute dalla Fia hanno innalzato notevolmente il livello di spettacolarità in pista offrendo agli spettatori uno spettacolo finalmente degno di questo nome. A vincere è stato ancora una volta Lewis Hamilton, capace di portare a casa il quarto titolo mondiale dopo un duello all'ultima staccata con Sebastian Vettel, ma dietro di loro non sono mancate conferme e sorprese; sono stati diversi i momenti che rimarranno impressi, ecco i più significativi.

I record di Hamilton

Il protagonista assoluto del 2017, in Formula 1, è senza dubbio Lewis Hamilton. Il britannico, dopo un duello ruota a ruota con Sebastian Vettel, è riuscito a portare a casa il suo quarto titolo mondiale; più che la vittoria finale, però, ha impressionato la capacità di essere decisivo messa in mostra dal pilota della Mercedes; dalla gara di Spa-Francorchamps, infatti, Hamilton ha messo in fila 5 vittorie in 6 gare che gli hanno permesso, grazie anche alle mancanze della Ferrari, di scavare un solco troppo profondo per essere riempito. Un anno che lo ha consacrato nell'Olimpo della Formula 1 grazie anche al record di pole position, strappato dalle mani di Michael Schumacher, e al titolo di pilota più vincente del Regno Unito, non uno scherzo se si pensa che, grazie al mondiale vinto nel 2017, è riuscito a superare miti del calibro di Jim Clark, Jackie Stewart e Graham Hill.

L'addio (bis) di Massa

Le lacrime le aveva consumate tutte l'anno scorso Felipe Massa quando, appena ritirato, percorse tutta la corsia box con la bandera del Brasile sulle spalle, salutando il suo pubblico nel Gran Premio di Interlagos. Poi, però, il passaggio di Bottas alla Mercedes, al posto di Rosberg, lo aveva richiamato nel mondo della Formula 1. Il 2017 è stato l'anno giusto per l'addio del brasiliano: una cerimonia, quella riservata all'ex ferrarista, in tono minore, come voluto da Massa stesso, ma non per questo meno emozionante: il saluto di Felipinho via radio al termine della gara di Interlagos, poi l'abbraccio del pubblico dal podio, nonostante avesse concluso la gara al 7° posto, e i saluti prima dell'ultimo atto che ha chiuso definitivamente il sipario. La chiusura dell'avventura di Massa in Formula 1 è senza dubbio una delle cose da ricordare di questo 2017.

Felipe Massa sul palco insieme al figlio - Getty images
Felipe Massa sul palco insieme al figlio – Getty images

Il talento di Verstappen

Quella vissuta dall'olandese è stata una stagione agrodolce, costellata da ritiri e problemi che ne hanno condizionato il rendimento. Nonostante questo il pilota della Red Bull ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei pochi in grado di garantire spettacolo in pista soprattutto quando incontra sul suo cammino una Ferrari; a Silverstone, con Vettel, ha dato vita a una delle battaglie più emozionanti dell'intera stagione, ad Austin il capolavoro su Raikkonen all'ultimo giro, vanificato poi dagli steward. Infine in Messico quando, dopo una partenza bruciante, è riuscito ad affiancare ancora Vettel, superandolo e portandosi a casa il Gran Premio. Uno stile di guida aggressivo il suo, che, al netto delle intemperanze tipiche dell'età, non può lasciare indifferenti.

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Il ritorno alla vittoria della Ferrari

Il 2017 verrà ricordato anche come l'anno che ha riconsegnato la Ferrari alla Formula 1; dopo l'annus horribilis vissuto dalla Rossa nel 2016, chiuso con zero vittorie all'attivo e il terzo posto nel mondiale dietro a Mercedes e Red Bull, gli uomini del Cavallino sono tornati a lottare per il titolo. La vittoria è andata ancora una volta alle Frecce d'argento, vere dominatrici dell'era ibrida, ma la scuderia italiana ha mostrato passi in avanti importanti; Vettel, infatti, ha chiuso a quota 5 vittorie (Australia, Bahrein, Monaco, Ungheria e Brasile) eguagliando il record messo a segno nel 2010 da Fernando Alonso. Uno score che non è servito a riportare il titolo a Maranello, ma che ha riportato la Ferrari a livelli d'eccellenza. Una base importante dalla quale ripartire per programmare il 2018, l'anno in cui sarà necessario compiere l'ultimo passo per tornare sul tetto del mondo.

Le due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen - Getty Images
Le due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen – Getty Images

L'esordio di Antonio Giovinazzi

Il 2017 ha visto anche il ritorno in pista di un pilota italiano: si tratta di Antonio Giovinazzi, terzo pilota della Ferrari che ha fatto il suo debutto nel Gran Premio d'Australia. Un debutto inaspettato quello del pilota di Martina Franca, arrivato per il forfait di Pascal Wehrlein, infortunato alla Race of Champions; un'occasione irripetibile che il vice campione del mondo della GP2 non s è fatto scappare. Il 12° posto di Melbourne con la Sauber ha strappato applausi e gli è valso la conferma per la gara successiva in Cina dove purtroppo, anche a causa dell'asfalto scivoloso, è finito a muro concludendo in anticipo la sua gara. Il suo talento, però, non è passato inosservato tanto da valergli 7 prove libere con la Haas. Il 2018 lo vedrà in panchina come riserva di lusso, ma comunque in pista grazie a diverse sessioni da disputare con la neonata Alfa Romeo Sauber; il futuro è suo, la grande occasione prima o poi arriverà.

Antonio Giovinazzi - Getty Images
Antonio Giovinazzi – Getty Images
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