Per Piero Ferrari i piloti sono solo collaboratori
La rivista Quattroruote in occasione dei cinquanta anni nel mondo delle corse di Gian Paolo Dallara, ha deciso di consegnare un premio celebrativo all’ingegnere di Varano de' Melegari. A consegnarlo Piero Ferrari, vicepresidente della casa di Maranello, che sul costruttore parmigiano ha speso parole di stima: "Ho iniziato a lavorare quando Dallara aveva già lasciato Maranello e chissà come sarebbero andate le cose se ci fossimo incontrati. Abbiamo fatto insieme una vettura per i clienti sportivi, la SP 333, che ebbe un buon successo. Ammiro Dallara perché fa le cose che servono per le auto da corsa: non è interessato alle mode o al bello, ma agli aspetti concreti che rendono i prodotti vincenti".
Punzecchiato da una domando formulata dal presidente di “Quattroruote”, Mauro Tedeschini, sul caso Schumacher, Piero Ferrari risponde: "Come diceva mio padre, in fondo i piloti sono solo dei collaboratori". Una frase che lascia poco spazio alle critiche e conferma come la casa di Maranello abbia accettato senza troppa difficoltà la decisione del tedesco, come aveva già testimoniato il presidente Luca di Montezemolo.
Ritornando alla premiazione dell’ingegnere Dallara, lo stesso ha confessato di avere un sogno nel cassetto, che spera presto di realizzare: "un'auto che faccia tornare la voglia di fare un giro in macchina, come si diceva una volta. Che faccia tornare il piacere di guardarsi intorno, sentire il profumo dell'erba, uscire dalla gabbia, anche senza andare forte. Non una Ferrari, che a Maranello sanno fare meglio di tutti, ma qualcosa che, forte dell'esperienza della KTM X-Bow, sia più essenziale, vada bene anche per un giro in pista, ti faccia sentire pilota ma possa essere usata tutti i giorni"
