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Formula 1, raggiunto un accordo tra FIA e costruttori per ridurre il costo dei motori

L’accordo tra FIA e motoristi dovrebbe far tramontare definitivamente l’ipotesi del motore alternativo.
A cura di Vito Lamorte
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Dalle riunione dello Strategy Group è uscito un responso molto importante: l’accordo tra FIA e costruttori sul costo dei motori è realtà. Gli organi deputati a stabilire le regole principali dello sport e i principali costruttori presenti in F1 si sono accordati sul futuro dei motori accantonando definitivamente l'ipotesi di introdurre un motore clienti di cilindrata diversa dai V6 Hybrid delle case ufficiali. Non ci sarà a priori nessuna rivoluzione per il V6 ibrido e le modifiche decise dai costruttori di motori permetteranno di ottenere la riduzione dei costi auspicata da parte della FIA e di Bernie Ecclestone. Qualche cambiamento sarà fatto per aumentare il rumore dei motori dal 2017 al 2018. La Mercedes, la Ferrari, la Renault e la Honda hanno deciso, all'unanimità, per una fornitura di motori a 12 milioni di euro per squadra ogni anno, al massimo, che sarà possibile grazie alla standardizzazione di alcuni pezzi ma la lista è ancora sconosciuta.

Non è ancora chiaro quale meccanismo sarà istituito al fine di garantire che ogni squadra possa essere ben attrezzata con un motore in futuro, al fine di evitare una crisi come quella vissuta dalla Red Bull nel 2015, ma una cosa è certa: il "motore clienti indipendente" è stato sepolto ancor prima della sua nascita. La Commission F1 dovrebbe ora ratificare il progetto prima di passarlo al Consiglio Mondiale della FIA che dovrebbe estendere la vita dei motori attuali fino al 2024 e incoraggiare altri produttori a entrare in Formula 1.

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