FUEL, con Fanpage alla guida dei motori da leggenda (VIDEO)
Lo stridio delle ruote sull'asfalto il suono scoppiettante del motore sono alcuni degli elementi che hanno da sempre appassionato gli amanti delle quattro ruote. La forte evoluzione di uno dei settori più sviluppati al mondo ha portato fattori quali velocità e prestazioni alla portata di tutti, portandoci oggi a guidare auto ultra silenziose ed efficienti. Ciò che però ci continua ad affascinare è il passato fatto di carrozzerie decise e sonorità familiari.
Con FUEL, la nuova rubrica di motori di Fanpage.it, accompagneremo i fan delle quattro e delle due ruote in un mondo fatto di potenza e classe, polvere e velocità. In ogni caso, adrenalina allo stato puro. Ogni giovedì un motore diverso: prima la Mustang, poi Motoguzzi v7, Corvette Stingray, Giulia 1300 e Ural. Protagonista del primo episodio è la Ford Mustang del '65 il primo modello della lunga carriera della Pony Car americana.
Esterni
La sezione anteriore è costituita da un calandra spinta in avanti, la griglia nera di ventilazione è coperta da una serie di cromature, con al centro lo stemma del cavallo selvaggio, che col tempo è diventato una leggenda. La dicitura Ford è posta sull'estremità del cofano motore, con i caratteri molto distanziati. I gruppi ottici circolari sono incastonati all'interno della carrozzeria. Gli indicatori di direzione trovano spazio nella sezione inferiore dell'auto, sotto al paraurti in ferro, rigorosamente cromato. Come tutte le auto dell'epoca, l'antenna della radio è installata sul lato. Le fiancate sono seguite da due venature, che creano un solco all'interno delle portiere, che si conclude con un bandella cromata. Il retrotreno è scandito dal lungo sbalzo posteriore, che offre un'ottima capienza al bagagliaio. I fanali di coda sono separati verticalmente e sono in parte incorniciati dal paraurti. Al centro, lo stemma Mustang appare sporgente e presenta una finitura in nero all'interno. Oltre alla versione hard-top, c'era la variante convertible e debuttò anche la versione fastback, che utilizzava una particolare configurazione 2+2 posti, con portellone posteriore.
Interni
Gli interni rispecchiano l'America fine anni '60, eccessivo sotto alcuni aspetti, ma un vero classico per molti elementi. Il volante ha un ampio raggio e tre razze cromate, con il logo Mustang al centro e la corona è molto sottile ed interamente nera. Un'altra caratteristica del volante è il rapporto di riduzione 27:1, che imponeva al conducente di effettuare cinque rotazioni complete, per raggiungere la massima sterzata, come optional si poteva optare per un rapporto minore, con conseguente indurimento del meccanismo. La strumentazione si sviluppa in orizzontale ed è costituita dal tachimetro, con fondo scala di 200 miglia orarie e due elementi circolari, il primo è l'indicatore del carburante ed il secondo verifica la temperatura dell'olio motore. Il tunnel centrale presenta la leva del cambio cromata a T e sulla plancia sono installati i comandi dell'aria condizionata, con bocchette di ispirazione aeronautica.
Meccanica
Sotto al cofano pulsa l'imponente propulsore 289, un V8 4.7 litri, con doppio carburatore, capace di trasmettere alle ruote posteriori ben 200 CV di potenza, l'ideale per raggiunge i 200 Km/h di velocità massima. A livello meccanico, la vettura utilizza uno schema di sospensioni indipendenti all'anteriore, con Short Long Arm sul braccio superiore, al posteriore c'è un kit Hotchkiss. I freni a tamburo risultavano maggiorati a 254 mm sulla versione con motore V8. Il differenziale autobloccante era disponibile solo come optional. La Mustang ha avuto un enorme successo grazie ad un prezzo molto competitivo, che l'ha resa accessibile a tutti. Molto semplice a livello meccanico, la Mustang si rivela la base di partenza ideale per il tuning, grazie anche all'ampia disponibilità di pezzi di ricambio, ancora oggi facilmente reperibili. Il mito americano continua a viaggiare sulle strade dell'intero globo e cattura gli sguardi dei passanti.