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Geely, storia del Colosso automobilistico made in China

Il marchio Geely si è imposto all’attenzione di tutti per aver acquisito da pochissimo il marchio Volvo, ma la sua storia affondo le radici in un passato lontano dal mondo delle auto.
A cura di Eugenio Tinto
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Acquistare il marchio Volvo da un Costruttore come Ford non è roba da tutti. Lasciando perdere che il Costruttore americano ha in pratica svenduto il marchio svedese, ma lo ha comunque venduto a una cifra bella ragguardevole, 1,8 miliardi di dollari non sono pochi. E chi ha sborsato tale cifra? La Geely, un costruttore cinese, anzi IL costruttore cinese che fino a poco tempo fa faceva la sua fortuna fornendo pezzi di ricambio per frigoriferi.

Beh sempre di freddo si tratta, ora però le prospettive sono cambiate: si è passato dal freddo creato da una cella frigo al freddo reale della Penisola Scandinava e nel mezzo, ovviamente, c’è l’acquisizione di Volvo. Il tutto per espandersi sempre di più, allargando le proprie mire di espansione, un processo di internazionalizzazione che farebbe gola a molti Costruttori, soprattutto Nostrani.

Ma ritorniamo a Geely e alla sua storia. Fondata nel 1986 da Li Shufu, che è tutt’oggi il presidente, inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’economia fornendo, appunto, pezzi di ricambio per frigoriferi. Solo nel 1994 comprende l’importanza del mercato dei motori e inizia, così, a produrre i primi motocicli; nel 1996 la Geely arriva a produrre oltre 200.000 motociclette tutte per il mercato cinese.

Nel 1997 inizia l’avventura automobilistica con la Zhejiang Geely Holding, valutata oggi 2,05 miliardi di dollari, poco più della Volvo che ha acquistato alcuni giorni fa, e da lavoro a 12.000 dipendenti, dei quali 1.600 sono ingegneri. La capacità produttiva annua è di 300.000 vetture, assemblate nei sei stabilimenti sparsi in tutto l’ex Impero Celeste e conta 500 concessionarie in tutto il paese.

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