Genii Capital sulla Saab: siamo ancora ottimisti
Una storia che non finisce e per la quale sono state poste troppe date-limite. Ma la prossima sarà quella decisiva. Proprio perché lasciata sospesa nell'indeterminatezza, l'ultima deadline assume maggiore autorevolezza, perché rispecchia un tempo non euclideo. Ma quello variabile, eppure inderogabile, dei liquidatori: metà febbraio. Così riferisce Stefan Weimann, portavoce della General Motors, che osserva i tempi brevi di una eventuale cessione. In un caso o nell'altro, la telenovela Saab sarà decisa.
Eppure, osserva Lars Carlstrom, imprenditore a cui fa capo la società d'investimenti Genii Capital ed espressione anche delle volontà di Bernie Ecclestone, "siamo ancora ottimisti che possa concludersi un affare con una delle parti". Del resto, osserva la dirigenza della Genii Capital, i liquidatori non hanno ancora intaccato l'assetto vitale della società svedese. Vale a dire che i giochi sono ancora aperti.
Nel frattempo si cercano di cogliere segnali che, per quanto vaghi, possano far presagire gli scenari futuri: i concessionari britannici della Saab, in assenza di ulteriori istruzioni da General Motors, continuano ad accettare le ordinazioni dei clienti per i nuovi veicoli. Contemporaneamente, gli operai nello stabilimento Saab della Svezia occidentale hanno ricevuto la disposizione di continuare la produzione fino alla settimana successiva.
Malgrado ciò, la General Motors sembra inflessibile. Dopo aver chiuso, alla fine del 2009, la produzione di Pontiac e Saturn, cerca adesso un acquirente per la Hammer. Insomma, gli americani cercano di alleggerirsi. Non interessa come, ma solo che il tutto avvenga il prima possibile.
[Fonte: Europe Automotive news]