Germania, è l’ora dell’auto elettrica: incentivo di 4.000 euro per chi la compra
Il governo tedesco ha annunciato un piano di investimento di circa 1,2 miliardi di euro per promuovere il mercato dell’auto elettrica che includerà sovvenzioni di 4.000 euro per gli automobilisti che acquisteranno un’auto elettrica o di 3.000 euro per coloro che sceglieranno un modello ibrido plug-in. "Di questi – ha precisato il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble – 300 milioni di euro verranno utilizzati per le infrastrutture di ricarica tra il 2017 e il 2020".
4.000 euro per chi sceglie una e-car
L’accordo raggiunto dal governo tedesco con i vertici di Bmw, Daimler e Volkswagen, è stato annunciato ieri in una conferenza stampa cui hanno preso parte anche il ministro dei trasporti Alexander Dobrindt e il ministro dell’econonomia e vice cancelliere Sigmar Gabriel, e ritocca a 4.000 euro l’incentivo massimo, e non 5.000 come trapelato nei giorni scorsi. Secondo il programma, l’industria dell’auto si farà carico di metà della cifra. I veicoli di lusso con un prezzo maggiore di 60.000 euro non potranno però beneficiare dell’incentivo. Il ministro Schaeuble ha aggiunto che il programma partirà a metà maggio maggio e che il governo sta considerando misure fiscali aggiuntive per rendere l’auto elettrica ancora più appetibile. Come parte dello slancio, i legislatori starebbero infatti considerando una moratoria di 10 anni per le tasse dei veicoli elettrici acquistati prima del 2020.
1 milione di elettriche entro il 2020
L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare il numero di veicoli elettrici a 1 milione entro il 2020, dalle circa 30.000 unità oggi in circolazione sulle strade tedesche. Un proposito che nel 2009 la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva fissato per la fine del decennio, ma ancora decisamente lontano. In risposta, le case automobilistiche nazionali, stanno implementando la propria gamma con nuove generazioni di modelli elettrici e ibridi, accelerando il lancio di veicoli che dovrebbero soppiantare le alimentazione tradizionale. Certamente il dieselgate, lo scandalo emissioni truccate che ha travolto il gruppo Volkswagen, di cui Audi fa parte, è da considerarsi un tassello importante nella spinta ai piani di sviluppo preventivati dai principali player nazionali negli anni scorsi.