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GP Australia, Arrivabene: “L’accusa di cartello da parte di Ecclestone è ridicola”

Il Team Principal della Ferrari ha risposto a Bernie Ecclestone che aveva accusato le grandi squadre di agire come un “cartello” all’interno della Formula 1.
A cura di Vito Lamorte
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Maurizio Arrivabene non le manda a dire. Il capo della Gestione Sportiva della Ferrari ci ha abituato alla sua spontaneità e durante la conferenza stampa dei Team Principal ha risposto a Bernie Ecclestone, CEO della Formula 1, che ha accusato i grandi team del motorsport di agire come un "cartello". Poco prima dell'inizio della stagione, Mister Ecclestone, durante un'intervista al Daily Mail, aveva preso di mira il potere che ora hanno in questo sport i costruttori. Il dirigente britannico sostiene che fornendo propulsori ai team più piccoli, scuderie del calibro di Ferrari e Mercedes hanno creato blocchi di voto che sono in grado di far oscillare le decisioni nel processo legislativo della F1.

Quando la citazione di Ecclestone è stata sottosposta a Maurizio Arrivabene alla conferenza di apertura della stagione, il Team Principal della Ferrari non ha preso bene questa definizione di un cartello: "Penso che parlare di un ‘cartello' è semplicemente ridicolo. Tutti quelli che fanno questo lavoro, cercano di farlo al meglio. Stiamo parlando di marchi che hanno una lunga storia  e non stanno buttando la loro storia, la loro fama, dalla finestra. Questo commento non merita neanche una sola parola. Devo dire che è strano questo mondo perchè bisogna stare attenti a volte se si parla un po ‘di più con qualcuno. Se ho intenzione di andare a cena con Toto (Wolff) o Cyril (Abiteboul), sto facendo un cartello? E' semplicemente una cena! Dobbiamo imparare dal rugby: quando si è in campo si gioca molto duro, si fa tutto quello che si deve. Dopo vanno a cena e nessuno parla della creazione di un cartello o di un allineamento da parte delle squadre. E' semplicemente ridicolo".

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