GP Brasile, nessun minuto di silenzio per le vittime di Parigi
Il presidente della FIA, Jean Todt, è stato sommerso dalle critiche per le sue osservazioni sugli attentati di Parigi. In un intervista a Canal +, il francese ha espresso il suo stupore ma ha paragonato il dramma parigino a quelli degli automobilisti che ogni giorno muoiono uccisi sulle strade di tutto il mondo. La FIA aveva deciso un minuto di silenzio per le vittime degli incidenti in Brasile e sarà mantenuto: "Sono stupito per l'orrore dell'attacco a Parigi, ma potrebbe accadere in qualsiasi parte del mondo. Noi siamo solo spettatori che devono affrontare un simile disastro. Parigi è una delle grandi capitali del mondo, per cui non è opportuno collegare la FIA a questo tragico incidente. Ma non possiamo sopportare di vedere che una tale tragedia accada di nuovo. Avevamo già programmato di fare qualcosa prima della gara, in occasione della celebrazione della Giornata per le vittime della strada. Ogni giorno sulle strade, ci sono 3.500 persone che muoiono. Ogni giorno sulle strade il numero delle vittime è 30 volte maggiore che in un attacco a Parigi. Abbiamo deciso un minuto di silenzio, e, ovviamente, non possiamo ignorare quello che è successo a Parigi. Quindi dovremo segnare un momento di attenzione in relazione a quello che è successo a Parigi".
Bernie Ecclestone si è subito dissociato dalla posizione della FIA di non cambiare i piani e ha dichiarato: "Vedrò cosa si può fare con Jean. Per quanto riguarda questi attacchi, non c'è nulla che possiamo fare. Tutto quello che facciamo, non riporterà le persone che hanno lasciato. Viviamo in un mondo difficile in cui le persone sono contorte ed difficile fare qualsiasi cosa".
Alla fine un compromesso è stato raggiunto: tutti i piloti indosseranno una fascia nera al braccio in segno di lutto. Una bandiera francese sarà installata sul camion che viene utilizzato per i Drivers' Parade ma il minuto di silenzio prima del Gran Premio del Brasile rimarrà dedicato a coloro che hanno perso la vita sulla strada.