GP Canada: strapotere Vettel, la Mercedes è solo Bottas, Hamilton delude
A trionfare sul circuito di Montreal intitolato a Gilles Villeneuve è il ferrarista Sebastian Vettel che porta a compimento una gara comandata fin dalla partenza. Alle sue spalle il finlandese della Mercedes Valtteri Bottas che precede le due Red Bull con Verstappen che sale sul podio mentre Ricciardo chiude in quarta posizione davanti ad un deludentissimo Lewis Hamilton. Solo 6° l'altra Rossa di Kimi Raikkonen. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio del Canada, così come altrettanti quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della settima gara stagionale della Formula 1.
Top, chi può sorridere e perché
Strapotere Vettel
Riporta la Ferrari in pole position nel GP del Canada a 17 anni di distanza dall'ultima volta targata Michael Schumacher, mettendo fine al dominio Mercedes a Montreal nell'era ibrida piazzando addirittura il record della pista. Basterebbe questo per valutare come molto positiva la prova odierna di Sebastian Vettel, ma il tedesco ha voluto strafare: partenza perfetta con porta chiusa immediatamente in faccia a Bottas, ritmo martellante e costante guadagno sugli inseguitori, strategia impeccabile e terza vittoria stagionale (cinquantesima in carriera in Formula 1) riportando la Rossa sul trono del GP del Canada a 14 anni di distanza dall'ultimo successo del Cavallino sempre targato Schumacher.
Bottas di vita per la Mercedes
Di più non poteva fare. Considerando che la Mercedes è l'unica casa a non aver portato in Canada i nuovi aggiornamenti, tenuto conto che si è trovato di fronte un Sebastian Vettel e una Ferrari in forma super, e che il suo più titolato compagno di squadra favorito su questa pista è stato autore di una prova completamente anonima, il secondo posto di Valtteri Bottas sembra valere quasi come una vittoria.
Un Verstappen da podio
Ecco, dovesse guidare sempre con l'attenzione, la testa e la precisione dimostrate in questo GP del Canada potremmo finalmente annunciare la sua definitiva consacrazione. A Montreal il baby talento della Red Bull Max Verstappen ha messo in pista una gara senza sbavature e soprattutto senza rischi inutili (per lui o per gli altri), anche alzando il piede dall'acceleratore pur di non gettare al vento l'ennesimo GP, portando a casa un ottimo terzo posto che gli vale il secondo podio stagionale, il primo in carriera sul tracciato intitolato a Gilles Villeneuve.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Hamilton e la Mercedes abdicano dopo tre anni
Questa doveva essere la sua gara, doveva essere il Gran Premio in cui rimettere a distanza i contendenti per il titolo iridato, centrare il settimo successo personale a Montreal, il quarto consecutivo, e pareggiare i conti con una leggenda come Michael Schumacher, e invece Lewis Hamilton nel "suo" GP del Canada è autore fin dall'inizio di una gara anonima nella quale paga qualche problema sulla sua Mercedes (che a differenza delle scuderie rivali non ha portato in Canada i nuovi aggiornamenti) e una non perfetta concentrazione, come dimostrano gli insoliti errori commessi dal britannico. E adesso si ritrova anche ad essere superato in testa alla classifica generale dal rivale Sebastian Vettel.
McLaren a fondo: non c'è festa per Alonso
Altra gara da dimenticare per la McLaren che chiude il GP del Canada con un solo pilota, vale a dire Stoffel Vandoorne che ha tagliato il traguardo in penultima posizione, mentre Fernando Alonso, non riesce a festeggiare al meglio i 300 GP in carriera, terminando la propria gara anticipatamente per un problema agli scarichi quando dopo un bel duello con il giovane LeClerc era riuscito ad entrare in zona punti.
Delusione Stroll: la gara di casa dura solo due curve
Di certo non era ciò che il giovane Lance Stroll sperava per questo Gran Premio di casa. La gara del canadese dura infatti soltanto una manciata di curve, vale a dire il tempo di perdere il controllo della sua Williams andare a sbattere sul muretto, colpire la Toro Rosso di Hartley e farsi accompagnare sulla ghiaia da quest'ultimo che ha sua volta non ha potuto più controllare la propria monoposto. Ancora un altro errore del baby pilota 19enne e sulla ista di casa forse pesa ancora di più.