GP d’Argentina story, il duro confronto tra Rossi e Marquez del 2015
Domenica andrà in scena la 14esima edizione del GP d’Argentina, la quarta da quando la gara sudamericana è rientrata nel calendario del Motomondiale spostandosi sul tracciato di Termas de Rio Hondo. In attesa della corsa di domenica ripercorriamo l’edizione del 2015 nella quale i grandi protagonisti, come nel resto della stagione (anche se il titolo andrà poi a Jorge Lorenzo), sono stati Valentino Rossi e Marc Marquez, gara tra le più emozionanti mai disputate in terra argentina.
In quell’occasione l’appuntamento sul circuito di Termas de Rio Hondo fu il terzo della stagione, dopo il “solito” Gran Premio inaugurale del Qatar (nel quale la gara della MotoGP fu vinta da Rossi) e quello delle Americhe a Austin in Texas (dove il successo andò invece a Marquez). Dunque fu proprio la rivalità tra l’italiano e lo spagnolo a caratterizzare la vigilia della corsa vista già come uno spareggio tra il “vecchio” Valentino e il “giovane” Marc.
Qualifiche: Valentino delude, Marc no
Nelle qualifiche il Cabronçito in sella alla sua Honda numero 93 non delude le attese conquistando la pole position davanti ad Aleix Espargaró su Suzuki e ad Andrea Iannone su Ducati. A deludere è invece il Dottore che con la sua Yamaha non riesce a tenere il passo dei primi chiudendo la sessione facendo registrare solamente l’ottavo tempo.
Il Cabronçito domina, il Dottore rimonta
Il giorno dopo però gli schemi saltarono, e come spesso accade, fu il fenomeno di Tavullia a farli saltare. In gara infatti, dopo una partenza problematica a causa di un contatto con Iannone, la M1 numero 46 si trovò sempre in ottava posizione ma pian piano cominciò la sua rimonta verso il podio. Davanti intanto Marquez con strada libera fece il vuoto riuscendo a guadagnare oltre 4 secondi sugli inseguitori. Un passo insostenibile quello del campione del mondo in carica per tutti, ma non per Rossi. Valentino all’8° giro completò la sua rimonta portandosi al secondo posto, ma con un distacco dal rivale tale da far pensare a tutti che il primo posto non fosse più in discussione. In pochi, in quel momento, credevano che il Dottore potesse andare a riprendere il giovane Marc. Ma tra questi pochi c’era lo stesso Valentino che forte della superiorità delle sue gomme extra-hard riuscì nell’impresa di riportarsi negli scarichi dell’HRC del catalano a due giri dal termine.
Il duro scontro tra il “vecchio” e il “giovane”
E così da quel momento cominciò il duello serrato tra i due più attesi protagonisti della vigilia fatto di sorpassi e controsorpassi, con Rossi che ad ogni curva provava ad infilare lo spagnolo che da par suo rispondeva chiudendo tutte le traiettorie possibili. Ma quando mancava soltanto un giro e mezzo alla bandiera a scacchi Valentino riuscì per due volte a portarsi davanti a Marquez che nel primo caso si riportò in testa immediatamente, mentre nel secondo, dopo un tentativo di inserirsi nuovamente all’interno sventato da Valentino, nel cambio di direzione successivo il catalano toccò con l’anteriore la gomma posteriore della Yamaha numero 46 finendo per terra, costretto quindi ad abbandonare una gara che fin lì aveva dominato.
Il 46 giallo omaggia il Diez albiceleste
Valentino dunque conquistò poi agevolmente la sua seconda vittoria stagionale davanti alla Ducati di Andrea Dovizioso e a Cal Crutchlow del team di Lucio Cecchinello che superò proprio all’ultima curva l’altra Desmosedici di Andrea Iannone, negando così la possibilità di vedere un podio tutto italiano. Podio sul quale Rossi festeggerà omaggiando Diego Armando Maradona indossando proprio la maglia della Nazionale Argentina di calcio che fu del Diez e con la quale El Pibe de Oro regalò grandissime emozioni a tutto il popolo argentino.