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GP d’Australia ’93, l’ultima magia di Senna

L’ultima volta sul gradino più alto del podio in Formula 1 del Magico, nel giorno del suo addio alla McLaren e della “pace” con il grande rivale Alain Prost.
A cura di Michele Mazzeo
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Senna e Prost

Nella storia della Formula 1 ci sono gare che nell’immediato appaiono poco importanti e che invece a distanza di tempo sono diventate delle pagine fondamentali dell’automobilismo. Una di queste è quella che si disputò ad Adelaide, in Australia, il 7 novembre 1993.

Dominio Williams

Si tratta del Gran Premio che chiude la stagione dominata dalle Williams che, oltre ad aver già ipotecato con largo anticipo il titolo costruttori, ha anche messo al sicuro quello piloti con il grande bottino di punti messi in cascina dal francese Alain Prost, al suo quarto alloro personale.

La lunga scia del Sol Levante

Nella gara precedente, in Giappone, la vittoria era andata ad Ayrton Senna impostosi davanti al rivale di sempre, in un GP che passerà però alla storia per il pericoloso “sdoppiaggio” del debuttante Irvine che portò ad una lite (nella quale volò anche un pugno) tra il brasiliano e il nordirlandese. Si arriva così in Australia per chiudere senza ulteriori polemiche la stagione.

Senna McLaren

Finisce il “monopole” della Williams

Nelle qualifiche del sabato accade qualcosa di insolito per quell’anno: Senna sulla sua McLaren conquista per la prima volta la pole position che nelle altre 15 gare del campionato è stata sempre monopolio della Williams (13 per Prost e 2 per Damon Hill). Il paulista questa volta riesce a girare più veloce del transalpino e del britannico, rispettivamente al secondo e al terzo posto, che a loro volta si ritrovano alle spalle la Benetton di Michael Schumacher e l’altra McLaren, quella del finlandese Mika Hakkinen. Solo sesta e settima le Ferrari di Berger e Alesi.

Senna e Hakkinen

Senna gestisce Prost, Hill e il motore della sua McLaren

La gara al terzo tentativo parte (nei primi due le vetture di Katayama e Irvine rimangono ferme sulla griglia). Al via il polesitter mantiene il comando, seguono nell’ordine Prost, Hill, Schumacher, Berger, Brundle, Häkkinen e Alesi. Al 19° giro Schumacher è costretto al ritiro per un guasto al motore della sua Benetton, mentre al 27° è Hakkinen a dover lasciare la gara per un problema ad una ruota. Senna intanto controlla la gara, ma non senza difficoltà dato che il motore Ford della sua McLaren tende a spegnersi sotto i 7000 giri. Nonostante ciò riesce a tenere dietro le due Williams che provano a lottare anche tra di loro per la seconda piazza con Hill che sul finire di gara va in testacoda nel tentativo di superare Prost, ma riesce ugualmente a conquistare il terzo posto dietro al compagno di scuderia.

McLaren bandiera brasile

L’ultima volta del Magico

Per Senna si tratta della quinta vittoria in stagione che gli permette di ottenere il secondo posto nel Mondiale ai danni di Damon Hill. Per lui sarà l'ultima gara con la McLaren e anche l'ultima “magia” in Formula 1, nel giorno dell'ultimo gran premio in carriera del suo grande rivale Alain Prost, con i due che sul podio si stringono la mano, che gli lascia in eredità per il 1994 la Williams (sulla quale troverà poi la morte a Imola).

Senna
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