GP d’ Italia story, 1998: Schumi e Irvine, apoteosi Ferrari in casa dopo 10 anni
Dopo Spa – Francorchamps la Formula 1 non si ferma, anzi raddoppia, e a distanza di una settimana si ripresenta a ranghi compatti in pista a Monza per disputare il GP d’Italia, tredicesimo appuntamento stagionale. Le protagoniste più attese saranno come sempre le Mercedes e le Ferrari, attrici principali di questo Campionato Mondiale 2017. Ma per la Rossa non sarà una gara come le altre dato che il Gran Premio del Bel Paese ha sempre avuto un significato particolare per il Cavallino, essendo difatti il Gran Premio di casa. Per la scuderia di Maranello ottenere dunque la vittoria sull’Autodromo di Monza assume un valore maggiore e fare addirittura doppietta rappresenta invece l’apoteosi. Quest’ultimo risultato è stato raggiunto solamente in 8 occasioni e quella del 13 settembre 1998 che vide protagonisti Michael Schumacher ed Eddie Irvine occupa sicuramente un posto speciale nella memoria di tutti gli appassionati.
Un titolo per due: Schumi vs Hakkinen
Nella stagione 1998 il Gran Premio d’Italia fu il quattordicesimo appuntamento del Campionato Mondiale e, in quell’occasione si arrivò nel Bel Paese, con i due grandi rivali nella lotta al titolo iridato molto vicini in classifica: il primo pilota della McLaren, Mika Hakkinen, precedeva quello della Ferrari, Michael Schumacher, di soli 7 punti in classifica. Sull’autodromo di Monza in qualifica le McLaren pagarono dazio al diluvio del sabato mattina, come già successo a Zeltweg qualche GP prima, riuscendo a chiudere solo in terza (Hakkinen) e quarta posizione (Coulthard) alle spalle del poleman Schumacher e dell'ex campione del Mondo Jacques Villeneuve su Williams.
Irvine e McLaren: che partenza!
Ma in gara tutto venne immediatamente rimescolato: le due McLaren e Eddie Irvine con l’altra Ferrari partirono forte riuscendo così a sopravanzare i due piloti scattati dalla prima fila che finirono al quarto e quinto posto, con Schumi che alla variante della Roggia infilò Jacques Villeneuve portandosi alle spalle del compagno di scuderia, che poco dopo lo fece passare per lanciarsi all’inseguimento delle due frecce d’argento. La stessa cosa accadde nel team britannico con Häkkinen che, non riuscendo a reggere il ritmo, fece passare lo scozzese che prese subito il largo.
Le Frecce d’Argento crollano, apoteosi Rossa
Coulthard condusse la gara fino al 17° giro passaggio quando il motore Mercedes della sua McLaren lo abbandonò. Di ciò ne approfittò Schumi che sfruttò una incertezza del finlandese per superarlo e portarsi al comando. Dopo il valzer dei pit-stop il ferrarista si trovò a condurre le danze davanti ad Häkkinen, Irvine e il fratello Ralf, ma con il vantaggio sul secondo posto che si riduceva di giro in giro, tant’è che alla quarantacinquesima tornata lo scandinavo centra il giro più veloce portandosi a soli 2 secondi dal leader della corsa. Ma nella tornata seguente, rimasto senza freni, lo stesso pilota McLaren fu autore di uno spaventoso testacoda, dopo il quale riuscì però a ripartire girando però su tempi molto alti che permisero prima ad Irvine e poi anche a Ralf Schumacher di scavalcarlo prima del traguardo.
Una doppietta Ferrari attesa 10 anni
Michael Schumacher vinse dunque il Gran premio d'Italia fra il tripudio dei tifosi davanti all'altra Ferrari di Eddie Irvine, con il fratello Ralf terzo. Una doppietta del Cavallino Rampante che non si vedeva sul circuito di casa da 10 anni prima, quando, nel 1988, Gerhard Berger e Michele Alboreto riuscirono a interrompere lo strapotere delle McLaren di Ayrton Senna e Alain Prost. Grazie a questa vittoria il campione di Hurt si portò ad 80 punti raggiungendo in testa alla classifica Mika Hakkinen mentre la Ferrari riuscì ad accorciare le distanze dalla scuderia britannica nella lotta per il titolo costruttori.