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GP d’Ungheria: Ferrari da 10 e lode. La Mercedes è una squadra, la Red Bull no

In un Gran Premio magiaro molto emozionante, soprattutto negli ultimi giri, la Ferrari centra la seconda doppietta dell’anno con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen entrambi autori di una gara perfetta nonostante qualche problema. Terzo Bottas per concessione di Hamilton che sul traguardo lascia il terzo gradino del podio al compagno. GP agrodolce per la Red Bull che prima vede Verstappen far fuori Ricciardo alla seconda curva e poi sempre l’olandesino penalizzato ma in grado di lottare fino alla fine per il quarto posto. Flop per Williams e Haas.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche il GP d’Ungheria, undicesima prova stagionale, è andato ormai in archivio. Sullo storico Hungaroring in scena due gare completamente diverse tra loro, inframezzate dal cambio gomme. La prima caratterizzata dal dominio Ferrari e la seconda dal tentativo di rimonta della Mercedes. Alla fine è doppietta del Cavallino con Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen, che precedono i due alfieri della Mercedes Hamilton e Bottas. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio d’Ungheria così come altrettanti sono quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara magiara della Formula 1.

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Il Cavallino di ritorno: Sebastian Vettel

Nella pista che più volte ha sorriso al rivale Lewis Hamilton, Sebastian Vettel mette su la gara perfetta lanciando un segnale chiaro agli avversari: il momento di scarsa brillantezza è ormai alle spalle e il titolo iridato è un obiettivo quantomai concreto. Il tedesco dopo la seconda pole dell’anno scatta bene dalla griglia e, dopo l’uscita della safety car, comincia a martellare giro su giro prendendo il largo sugli inseguitori. Dopo il cambio gomme e qualche problema allo sterzo per Seb le cose si sono fatte più difficili, ma nonostante tutto è riuscito a resistere al ritorno delle Mercedes ben scortato dall’ottimo Raikkonen. E i punti di vantaggio su Hamilton sono tornati ad essere 14.

La perfezione di Kimi Raikkonen

Se la Ferrari ha messo su la gara perfetta grande merito va dato anche a Kimi Raikkonen che ha fatto tutto ciò che doveva fare alla perfezione. Dopo l’ottimo secondo posto in qualifica, il finlandese infatti è autore di una buona partenza e alla prima curva copre le spalle a Sebastian Vettel chiudendo lo spazio per un eventuale sorpasso all’esterno. Poi si piazza lì a circa tre secondi dal compagno di scuderia e gira sugli stessi ritmi mantenendo sempre un buon margine su Bottas. Poi ha accarezzato anche l’idea di andare davanti (dopo il pit stop) ma si è dovuto accontentare (sbuffando) di stare alle spalle del tedesco. Poi però riveste i panni dello scudiero di lusso e scorta il leader del mondiale fino al traguardo tenendolo riparato dal tentativo di rimonta di Hamilton. Questa sera Vettel dovrà pagargli almeno una cena.

Alonso vs Sainz: corrida spagnola

Un gran duello tutto spagnolo tra Fernando Alonso e Carlos Sainz, assoluta novità per il Circus, quello andato in scena per diversi passaggi sull’Hungaroring che ha regalato agli spettatori un grande spettacolo e tantissime emozioni. L’esperto, due volte campione del mondo, da un lato e il giovane in rampa di lancio dall’altra. E pensare che prima di Alonso i grandi piloti spagnoli e la Formula 1 non si erano mai incontrati.

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Scontro “fratricida” tra le Red Bull

Ancora una volta la Red Bull dice addio ad uno dei suoi piloti nei giri iniziali di un Gran Premio. Di solito era toccato a Max Verstappen dover abbandonare la competizione nelle fasi iniziali, mentre questa volta è toccato a Daniel Ricciardo: per lui il GP d’Ungheria dura soltanto una curva. A differenza delle altre occasioni però a “far fuori” l’alfiere della casa austrobritannica è stato il suo compagno di squadra con una manovra molto aggressiva (punita con una penalità di 10 secondi). Va bene la competizione interna, ma farsi fuori a vicenda ci sembra un tantino esagerato.

Bye bye Williams

La Williams si è spenta. Dopo una prima parte a buon livello, prima con Massa e poi con Stroll, la casa inglese sembra aver perso quella brillantezza che l’aveva portata a competere con le Force India come quarta forza del campionato. A Budapest, con Di Resta (al posto del brasiliano) e il giovanissimo canadese si tocca il fondo: il massimo che sono riusciti a fare è stare davanti alle Sauber. Le aspettative di inizio anno erano tutt’altre.

Non gira la ruota per la Haas di Grosjean

È vero Romain Grosjean non stava facendo una grande gara in Ungheria: dopo un primo contatto con Hulkenberg in partenza è stato sempre nelle retrovie e vittima poi di una foratura è dovuto rientrare anticipatamente ai box. Ma a completare il disastro è sono stati i meccanici della Haas scordandosi di avvitare bene i bulloni della ruota posteriore della monoposto del francese. Penalità dalla commissione e gara finita. Sarà per la prossima.

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