GP d’Ungheria story, 1989: la spettacolare rimonta di Mansell sul Cavallino volante
Nel prossimo week end la Formula 1 sarà di scena sull’Hungaroring per il GP d’Ungheria, undicesimo appuntamento stagionale. Il tracciato magiaro, a causa del terreno polveroso che porta molto “sporco” in pista e della tortuosità del disegno che non consentono traiettorie alternative, è un circuito dove i sorpassi sono molto difficili da effettuare e proprio per questo motivo è generalmente considerato uno dei più noiosi. Ma nella storia del GP magiaro ci sono ovviamente delle eccezioni, delle gare che sono entrate di diritto nella storia della Formula 1 proprio per la loro spettacolarità: come nel caso del Gran Premio d’Ungheria del 13 agosto 1989.
Un lampo rosso nel dominio McLaren
La stagione 1989 vede il prolungato dominio delle McLaren con Alain Prost e Ayrton Senna che si alternano sul gradino più alto del podio restando presto gli unici due contendenti al titolo iridato. La Ferrari dopo la vittoria di Nigel Mansell in Brasile, alla sua prima gara con la Rossa di Maranello, si trova spesso a dover fare i conti con problemi tecnici che ne compromettono le prestazioni in pista, soprattutto per la monoposto di Gerhard Berger che colleziona 8 ritiri su 8 GP disputati in stagione (a Montecarlo non iscritto per infortunio).
L’Hungaroring rimette tutto in discussione
Si arriva così in Ungheria dove già in qualifica ci sono le prime avvisaglie che non sarà la solita musica: per la prima volta in stagione la McLaren conquista la pole position. A beffare i dominatori del campionato è Riccardo Patrese che con la sua Williams-Renault riesce a far meglio di Senna. La vera sorpresa delle qualifiche è però Alex Caffi che porta la sua Dallara della Scuderia Italia addirittura al terzo posto in griglia di partenza, davanti a Boutsen e Prost. Male le Ferrari che si piazzano in sesta piazza con Gerhard Berger, mentre è solo dodicesimo Nigel Mansell. Ma in gara cambia tutto: dopo una partenza regolare, mentre i primi tre mantengono le loro posizioni, l’austriaco supera sia Prost che Boutsen e il Leone d’Inghilterra alla prima curva è già 8°. Passano pochi giri e la Dallara di Caffi mostra tutti i suoi limiti e sia Berger che Prost lo sopravanzano, mentre alle loro spalle Mansell risale in quinta posizione approfittando del primo pit stop di Nannini ed infilando uno dopo l’altro prima Boutsen e poi lo stesso Caffi. Davanti invece Patrese guida la gara davanti a Senna.
Il ruggito del Leone d’Inghilterra
Dietro intanto la rimonta della Ferrari numero 27 è impressionante: assottiglia di giro in giro il divario che lo separa dal podio e dopo la sosta ai box del compagno di squadra va a riprendere anche il francese, portandosi al terzo posto, a pochi secondi dal duo di testa. Al 51° passaggio la Williams di Patrese comincia ad accusare problemi al radiatore che lo costringono prima a dover rallentare, permettendo a Senna e Mansell di superarlo quando ancora mancano 24 tornate alla bandiera a scacchi, e poi al ritiro. Stessa sorte toccherà a Berger che non riuscirà a tagliare il suo primo traguardo in stagione nemmeno in questa occasione.
Lo storico sorpasso a Senna
La gara è ora un testa a testa tra il brasiliano e l’inglese, un bel duello fino al colpo di scena che decide le sorti della corsa: al 57° giro Senna e Mansell si trovano davanti la Onyx di Stefan Johansson, ma Ayrton alla curva 3 esita non trovando il varco per doppiare lo svedese, il britannico della Rossa non ci pensa due volte e con una manovra eccezionale si infila all’esterno superando sia la Onyx che la McLaren in un colpo solo. Il Gran Premio si chiude qui: il Leone d’Inghilterra si invola e nei venti giri accumula un vantaggio di 26” sul ragazzo di San Paolo che chiude secondo davanti a Boutsen, Prost, Cheever e Piquet.
Il bis di Mansell col Cavallino
Grazie a quello che è ricordato ancora oggi come uno dei sorpassi più spettacolari della storia della Formula 1 Mansell porta la Ferrari alla sua seconda vittoria stagionale in un campionato che continuerà ad essere dominato dalle due McLaren con Alain Prost che andrà a conquistare il titolo iridato davanti al compagno di scuderia Ayrton Senna.