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GP della Repubblica Ceca story, 2003: il ‘miracolo’ boemo del Dottore

In questo week end si correrà sul tracciato ceco, lo stesso nel quale 14 anni fa Valentino Rossi fu autore di una grande impresa quando nell’ultimo giro riuscì a recuperare oltre mezzo secondo a Gibernau per andarlo poi a bruciare per pochissimi millesimi sulla linea del traguardo dopo una gara spettacolare animata proprio dal duello tra il marchigiano e lo spagnolo.
A cura di Michele Mazzeo
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In questo week end la MotoGP sarà di scena sul circuito di Brno in occasione del GP della Repubblica Ceca, decima prova stagionale. Tra i protagonisti più attesi sul tracciato ceco c’è sicuramente Valentino Rossi che con questo Gran Premio ha un feeling speciale cominciato 21 anni fa e che si è protratto poi nel tempo. Una delle gare che il Dottore ha affrontato a Brno e di cui sicuramente ha un ottimo ricordo è quella svoltasi il 24 agosto del 2003, quando fu autore di una vera e propria impresa.

Un mondiale nel segno del Giappone

In quella stagione le Honda dominano e la lotta per il titolo vede coinvolti i tre migliori piloti della casa di Asaka, vale a dire Valentino Rossi, vincitore delle ultime due edizioni del campionato mondiale della classe regina del Motomondiale, lo spagnolo Sete Gibernau e il romano Max Biaggi. La stagione della MotoGP non comincia nel migliore dei modi: al primo gran premio, il GP del Giappone, si verifica un grave incidente che porta alla morte del pilota nipponico Daijiro Kato, già vincitore del titolo iridato in classe 250 nel Motomondiale 2001. Quel Gran Premio inaugurale vede un trionfo italiano con la vittoria di Rossi davanti al rivale storico Biaggi e il ducatista Loris Capirossi.

https://www.youtube.com/watch?v=nwU02mf6yys

La “crisi” di Valentino

Il Dottore dimostra da subito di avere una marcia in più rispetto agli avversari e inizia ad inanellare podi su podi. Il campione di Tavullia vincerà con largo anticipo il titolo iridato (chiuderà con 357 punti in classifica, con un vantaggio di 80 punti su Gibernau) conquistando 9 vittorie (sei nelle ultime sette gare), 5 secondi posti e 2 bronzi. Ma nonostante ciò c’è stato un momento in cui Rossi non riuscì a vincere per quattro Gran Premi consecutivi, finendo comunque sempre a podio. Un buon risultato per qualunque altro pilota ma se si parla di un fenomeno come Valentino diventa facile parlare di crisi e di momenti no.

La sfuriata di Bayliss e la rimonta delle Honda

Si arriva così a Brno, decimo appuntamento stagionale. Sul circuito ceco per la prima metà della corsa però il grande protagonista è Troy Bayliss, australiano che in sella alla Ducati guida il gruppo di testa per i primi 10 passaggi. È in quel momento che Rossi, partito dalla pole position, e Sete Gibernau, scattato dalla seconda casella, prendono il comando delle operazioni regalando un grandissimo spettacolo agli spettatori grazie ad un susseguirsi di sorpassi al limite dell’impossibile e staccate da brividi. Alle loro spalle Loris Capirossi che, superato il compagno di team, ha cercato di inserirsi tra i due di testa, ma a tre giri dalla conclusione è costretto al ritiro quando la sua Desmosedici ha ceduto obbligandolo a rinunciare ad un podio che sembrava ormai certo. Mentre Max Biaggi, nonostante gli aggiornamenti arrivati dalla Honda per la sua moto clienti (che però non aveva il modo di testare) non è mai riuscito a tenere il passo dei primi e alla fine chiuderà al quinto posto.

Rossi vs Gibernau fino all’ultimo metro

Ma come detto il vero duello che ha animato tutta la seconda parte di gara è stato quello tra Valentino e Gibernau, con lo spagnolo che ha dato battaglia fino al traguardo. All’ultimo passaggio infatti Sete si trova incollato agli scarichi della Honda con il numero 46 e approfittando di un errore del campione del mondo in carica riesce a sopravanzarlo rifilandogli anche mezzo secondo di distacco lasciando presagire che per la quinta gara consecutiva il marchigiano si dovrà accontentare di salire sul podio senza però centrare la vittoria. Ma la voglia del fenomeno di Tavullia di zittire i critici, allungare in classifica e soprattutto riassaporare l’ebbrezza della vittoria ha fatto la differenza. Rossi non molla, spinge al massimo ricucendo incredibilmente il gap e si mette alle spalle Gibernau per una manciata di millesimi che questa volta non riesce a beffarlo sulla bandiera a scacchi come successo in altre occasioni.

L’unica “stagione perfetta” nella storia della MotoGP

Valentino dunque vince alla sua maniera portandosi a + 34 su Gibernau ed estromette dalla lotta per il titolo iridato lo storico rivale Max Biaggi. Ma l’ultimo colpo di scena di quel GP della Repubblica Ceca il Dottore lo regala sul podio, dove si presenta travestito da carcerato con tanto di palla al piede. "Questa vittoria ci voleva proprio – dice Rossi al termine della corsa – la gara è stata davvero bellissima, ho commesso un errore a due giri dalla fine e Sete mi ha superato. Pensavo di non prenderlo più, invece, anche lui ha commesso un piccolo errore e ne ho approfittato facendo un ultimo giro perfetto".  In barba alla “crisi” decantata da molti il marchigiano metterà a segno l’unica “stagione perfetta” della storia della MotoGP finendo a podio in tutte le 16 gare in calendario e conquistando il 5° titolo mondiale della sua carriera, il terzo consecutivo nella classe regina.

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