Gp di Germania amaro per Alonso, vittima delle gomme e di un Massa inesistente

La strategia della Ferrari non ha sortito i risultati sperati sulla gestione delle gomme. Felipe Massa è uscito subito dai giochi, lasciando lo spagnolo ancora una volta da solo. L'ennesima partenza lontano dalla pole, lo ha imbottigliato ancora una volta nel traffico di inizio gara. Ma Fernando Alonso ha provato a combattere contro tutto e tutti ed è stato autore della solita generosa gara in rimonta. Ma questa volta è sfuggito l'appuntamento con il podio e Vettel, che ha vinto il Gp, ha allungato a +34 in classifica piloti. Una sfida mondiale che per Alonso diventa sempre più impari.
La strategia Ferrari non è vincente – Il Team del Cavallino ha provato l'azzardo stabilito già nella giornata di sabato quando con le due F138 che volavano nelle mani di Alonso e Massa, aveva scelto negli ultimi minuti delle qualifiche di rinunciare a fare il tempo con le gomme morbide. L'idea è quella di partire in gara con quelle più dure e ritardare la prima posta, giocandosi l'ultimo treno di gomme soft negli ultimi giri del Gp. Una scelta delicata, nata probabilmente dalla consapevolezza di aver qualcosa in meno nel passo gara e giocarsi le proprie chances nel gioco dei pit stop. Ma in corsa, non è riuscito il colpo di magia, dovendosi accontentare del quarto posto dietro ad un perfetto Vettel e alle due Lotus davvero competitive.
Partenza ad handicap – Rivedendo la gara di Fernando la domanda sorge spontanea: se la sua Ferrari (e anche quella di Massa) non fosse partita dalle posizioni più defilate rispetto a Hamilton e le Red Bull che coprivano le prime posizioni, forse qualcosa sarebbe potuto cambiare durante il Gran Premio. Evitando a Fernando l'ennesima corsa in rimonta costante durata tutti i 70 giri del Nurburgring. Al via infatti, Vettel riesce a bruciare Hamilton, insieme al compagno Webber, mentre Alonso resta ingolfato nel traffico di partenza girando in ottava posizione. Un handicap eccessivo che viene pagato a carissimo prezzo quando anche la strategia del primo pit stop viene meno: la Ferrari avrebbe dovuto ritardare la prima fermata ai box ma pur facendola dopo i primi, deve anticiparla dopo soli 12 giri. A dare una mano alla Ferrari ci pensa però il Team della Red Bull che monta male una gomma a Webber, obbligando il pilota a perdere la propria posizione, con la Ferrari che ringrazia e scala in quinta posizione.
L'ultimo pit-stop e la rabbia di Alonso – Poi, la Marussia di Bianchi dà un altro aiuto alla Rossa: safety car in pista a metà gara con distanze annullate e Fernando quarto dietro Vettel e le due Lotus. Nella seconda parte del Gran Premio, però la Red Bull e le Lotus gestiscono al meglio i propri pit stop, con Raikkonen e Alonso ultimi a fermarsi, in contemporanea, dopo Vettel e Grosjean. Il pilota della Lotus monta le morbide usate, il ferrarista le morbide nuove risparmiate proprio durante le qualifiche. Ma alla Ferrari non riesce il colpo e chiude fuori dal podio con Vettel che allunga in classifica e si porta a +34 da Alonso. Indispettito a fine gara per una strategia che lo obbliga sempre a rimontare, figlia di qualifiche corse sempre lontano dai primi.
L'inutilità di Massa – Ultimo pensiero, su Felipe Massa. Per un motivo o per un altro, il brasiliano quest'anno sta lasciando sempre solo Fernando Alonso. In gara la Ferrari non può contare su un gioco di squadra, su una strategia tra i due piloti, provando a mettere in pista tutte le chances a disposizione per far fronte alle proprie vetture che si sono dimostrate meno performanti delle Red Bull. Da troppi Gran Premi, Alonso corre da solo, Massa anche oggi ha fatto durare la propria corsa l'arco di 4 giri. Nessuno schianto come il brasiliano ci aveva abituato, ma un errore che l'ha portato a spegnere il motore e al ritiro anticipato. Anche in questo, Alonso non è stato mai agevolato. Se in un Gran Premio la Ferrari potesse contare su due vetture fino alla fine, forse per lo spagnolo ci sarebbe anche la possibilità di avere un compagno cui affidarsi in caso di bisogno. Contro questo Vettel, altrimenti, è impossibile competere testa a testa.