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GP di Germania: Marquez da 8, sorpresa Folger. La Yamaha tiene, la Ducati fa flop

Il catalano della Honda conquista l’ottavo successo consecutivo al Sachsenring, ma l’eroe di giornata è il giovane padrone di casa Jonas Folger che riesce a mettere dietro Pedrosa. Rossi e Vinales limitano i danni, mentre le Ducati crollano nella seconda parte di gara.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche il nono appuntamento stagionale con la MotoGP è ormai andato in archivio. Sullo storico circuito del Sachsenring, che ha sempre regalato grandi emozioni quando ha incrociato il proprio asfalto con le due ruote della classe regina, anche questa volta è stato spettacolo con la vittoria, l’ottava consecutiva in Germania (la quinta in MotoGP) di Marc Marquez. Dietro di lui un incredibile Jonas Folger unico a riuscire a tenere il ritmo del catalano. Terzo Pedrosa davanti alle due Yamaha ufficiali di Vinales e Rossi. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio di Germania, così come altrettanti quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara tedesca della MotoGP.

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Un Marquez da 8 pieno all’esame tedesco

Il Sachsenring è la pista di Marc Marquez e della Honda. El Cabronçito si presenta al via del GP tedesco in pole e come favorito assoluto date le 7 vittorie consecutive che ha inanellato in Sassonia dal 2010 ad oggi. Ma tra l’essere il favorito e vincere ne passa, anzi forse è ancora più difficile. Ma il catalano non è tipo da sentire la pressione e così pronti, via e si mette davanti a tutti a dettare il ritmo. Poi lascia sfogare il giovane padrone di casa Folger per qualche tornata, per poi rimettersi al comando indisturbato fino al traguardo riprendendosi anche la testa della classifica iridata prima della pausa estiva.

Folger: home sweet home

Correre sulla pista di casa è sicuramente un vantaggio, ma se sei un rookie della classe regina e corri con una Yamaha del 2016 andare ad insidiare le Honda ufficiali, dominatrici in Germania da 7 anni, non è proprio una cosa così semplice e pronosticabile. Ma il tedesco Jonas Folger tira fuori la gara della vita andando a provare l’ebbrezza di mettere i propri scarichi davanti a tutti per qualche giro. Il tutto mentre il compagno di squadra Zarco navigava nelle retrovie del gruppone. Alla fine un secondo posto incredibile che mette in riga tutti quelli che su questa pista sono "umani".

Yamaha: il massimo possibile

Come abbiamo già detto più volte quella del Sachsenring è la gara della Honda, quindi in casa Yamaha si può essere più che soddisfatti. È vero che Folger ha dimostrato che con la M1 della scorsa stagione si poteva fare di più, ma è vero anche che Valentino Rossi e Maverick Vinales con le nuove Yamaha hanno dato tutto e fatto il massimo mettendo dietro tutte le Ducati.

Flop, 3 cose da dimenticare e in fretta

Lorenzo: fuoco di paglia

Sesto in griglia di partenza, terzo dopo lo spegnimento del semaforo. Quella tedesca sembrava la gara giusta per Jorge Lorenzo per interrompere la striscia di risultati negativi di questo avvio di stagione, ma dopo un buon avvio la sua foga va via via spegnendosi e la sua Ducati vede uno dopo l’altro passare i migliori davanti. Certo, il tracciato teutonico non è il suo preferito, ma se non vuole buttare via l’intera stagione dopo la pausa dovrà cambiare ritmo.

Zarco: un week end anonimo

Vedere il proprio compagno lottare per la vittoria mentre tu sei relegato in fondo al gruppo dopo esser partito 17° non deve essere proprio una bella sensazione. Ma per il francese Johann Zarco, che tanto bene ha fatto fin qui, il week end tedesco rimane indigesto. Un momento no ci sta, soprattutto se sei alla prima stagione “tra i grandi”, quindi c’è tutto il tempo per rifarsi

Il giorno nero di Petrucci

Se parti secondo, sei reduce da alcune gare fantastiche, e hai dimostrato che la tua Ducati 2016 può tenere il ritmo dei migliori da te ci si aspetta tanto. Per questo vedere Danilo Petrucci così lontano dai primi è una grande delusione. Ovviamente questa prestazione nera non cancella la grande stagione fin qui disputata dal ternano, ma se si vuole fare il salto di qualità questi passaggi a vuoto devono essere ridotti al minimo.

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