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GP di Spagna: dominio Pedrosa, sorpresa Lorenzo. Che flop per le Yamaha ufficiali

Dani Pedrosa completa il suo fantastico week-end da padrone di casa e si piazza davanti al compagno di scuderia Marc Marquez e davanti ad un sorprendente Jorge Lorenzo al primo podio con la Ducati. Disastro delle Yamaha con Vinales e Rossi mai in lotta per le posizioni di testa. Tra le schegge impazzite bene Zarco e un’altra gara da dimenticare per Iannone.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche la quarta prova stagionale, la prima dell’anno in Europa è ormai in archivio. Sullo storico circuito di Jerez così come ci si aspettava è stato un dominio dei padroni di casa. Podio tutto spagnolo con Dani Pedrosa che alla fine l’ha spuntata davanti al compagno di scuderia Marc Marquez e il sorprendente Jorge Lorenzo. Tante le cose positive che ci ha regalato questo Gran Premio di Spagna, così come altrettante quelle che invece vanno dimenticate e in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara andalusa della MotoGP.

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Top, chi può sorridere e perché

Pedrosa, dominatore indiscusso

Un dominio durato tutto il week-end quello di Dani Pedrosa. Prove libere, qualifiche, partenza e gara, con il numero 26 della Honda sempre davanti a tutti. Per lui è il Gran Premio casalingo e di conseguenza ha fatto vedere a tutti cosa vuol dire essere a proprio agio su una pista. Una vittoria mai in discussione e soprattutto meritatissima e anche quest’anno un successo è arrivato.

Lorenzo e l’azzardo della media

Uno dei pochi piloti di testa a montare una gomma anteriore a mescola media è stato Jorge Lorenzo che ha voluto azzardare per spingere al massimo la sua Ducati nei giri iniziali per essere più veloce dei rivali. Scelta che ha decisamente pagato: il maiorchino infatti dopo esser rimasto imbottigliato nel traffico alla partenza riesce a mettere in fila uno dopo l’altro tutti i centauri che lo precedono ad eccezione delle irraggiungibili Honda ufficiali. Bene anche l’altro ducatista Dovizioso risalito fino alla quinta posizione ma il primo podio del tre volte iridato con la casa di Borgo Panigale va sicuramente premiato.

Zarco, un giro da furia francese

Un giro fantastico per Johann Zarco. Un sorpasso dopo l’altro e dall’ottava posizione eccolo negli scarichi di della Honda di Marquez. La prima vittima della furia francese è Valentino Rossi, e poi di seguito tutti gli altri: Vinales, Crutchlow e Iannone. Ma il transalpino non si accontenta e nel giro successivo va a prendersi anche la seconda posizione mettendosi alle spalle il campione del mondo in carica, lanciandosi all’inseguimento dell’imprendibile Pedrosa, ma il Cabronçito gli restituisce poi la cortesia qualche passaggio più tardi. Alla fine sarà appena fuori dal podio ma davanti alle due Yamaha ufficiali. Chapeau.

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Flop, 3 cose da dimenticare e in fretta

Rossi e Vinales, disastro Yamaha

Tornate in Europa le Yamaha ufficiali, che nelle prime tre prove dell’anno sembravano essere le più competitive, sul circuito di Jerez brutta gara sia per Valentino Rossi che per il suo compagno di scuderia Maverck Vinales. Entrambi infatti sono andati in difficoltà da subito, pagando poi anche l’eccessiva usura delle gomme nella seconda parte di gara. Il catalano finisce sesto ed il Dottore addirittura decimo dietro anche a Petrucci, Folgar e Aleix Espargarò. Adesso bisognerà mettersi alle spalle questa orribile gara e riprendersi immediatamente per tornare a lottare per il titolo iridato.

Il brutto siparietto tra Miller e Bautista

Brutto siparietto tra Bautista e Miller. Lo spagnolo commette un errore e costringe alla caduta l'australiano che non la prende bene e rialzatosi immediatamente dalla ghiaia va a rincorrere il suo avversario mettendogli anche le mani addosso. Non contento la diatriba tra i due continuerà anche nei box con Borsoi che ha dovuto mettersi tra i due per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.

Iannone, un’altra gara da dimenticare

Una buona qualifica, un’ottima partenza e qualche buon passaggio per Andrea Iannone con la Suzuki col nuovo telaio, ma non basta. La gara del 29 è durata solamente dieci giri e poi la ormai solita caduta. Un’altra corsa da dimenticare in questo inizio di stagione da incubo per l’abruzzese: urge cambiare marcia e farlo in fretta.

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