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GP Giappone: altro flop Ferrari, Hamilton ipoteca l’alloro. Bottas frena Verstappen

Seb tradito da una candela dice addio al titolo iridato. Hamilton ringrazia e gestisce una vittoria ottenuta anche grazie al sacrificio dell’ottimo scudiero Bottas che fa da tappo su Verstappen. Stroll mostra tutta la sua inesperienza.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche il GP del Giappone è ormai andato in archivio. Nel quint’ultimo appuntamento stagionale altra giornata nera per la Ferrari con Vettel subito fuori e Raikkonen solo quinto al traguardo. Lewis Hamilton sfrutta al meglio anche questo regalo della Rossa e questa volta riesce anche a vincere, tenere dietro il rinato Verstappen e mettere una seria ipoteca sul titolo iridato. Terzo Ricciardo davanti al “sacrificato” Valtteri Bottas. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio del Giappone, così come altrettanti quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara nipponica della Formula 1.

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Hamilton e la saggezza di portare a casa punti iridati

Se non è l’ipoteca sul titolo iridato poco ci manca. Lewis Hamilton non ha dovuto faticare più di tanto nemmeno in Giappone per aumentare il proprio vantaggio su Vettel. Lui si prende l’ennesimo regalo del Cavallino e gestisce la gara senza rischiare. Fa il ragioniere, si fa aiutare dallo scudiero Bottas e chiude praticamente i conti. Anche questo è un pregio per un pilota che ambisce al tetto del mondo. Ennesimo chapeau per Sir Lewis.

Verstappen: meglio tardi che mai

Un altro sussulto per l’olandesino volante della Red Bull. Anche a Suzuka a sfruttare tutte le sfortune della Ferrari e le ansie della Mercedes ci ha pensato Max Verstappen. L’olandese, come in Malesia, ha insidiato Hamilton per tutta la gara, e alla fine ha portato a casa un altro grande risultato dopo la vittoria di Sepang. Max si è svegliato. Troppo tardi sì, ma almeno ha rimesso le cose in chiaro: gerarchie ristabilite e la certezza di aver ritrovato uno dei grandi protagonisti del futuro del Circus.

Il buon scudiero Bottas

È stato il perfetto scudiero. Ha messo da parte le ambizioni personali per mettersi al servizio di Lewis Hamilton e la sua rincorsa al titolo mondiale. Dopo aver fatto da tappo su Verstappen sacrificando la sua certa terza posizione, Valteri Bottas si è lanciato alla ricerca di Ricciardo per conquistare quel terzo gradino del podio che sicuramente oggi avrebbe meritato. E comunque nelle ultime 4 gare potrebbe addirittura lottare con Vettel per la seconda posizione nella classifica iridata. Niente male per essere alla prima stagione in top team.

Flop, 3 cose da dimenticare e in fretta

Asia da bollino Rosso

Asia fatale per Sebastian Vettel e la Ferrari. Dopo il disastro di Singapore e i problemi ai due motori che hanno condizionato sensibilmente la gara del tedesco a Sepang, le speranze di rientrare in lotta per il titolo iridato erano affidate quasi esclusivamente alla corsa di Suzuka. Ma ancora una volta è la SF70-H a tradire Seb: già nel giro di formazione la monoposto con il numero 5 non ha potenza (come quella di Raikkonen in Malesia) a causa della rottura di una candela (sì, è possibile anche nell’epoca della Formula 1 ipertecnologica) e dopo cinque tornate è costretto al ritiro. Addio (o quasi) alle speranze di riportare il titolo iridato in quel di Maranello.  C’è solo una buona notizia le gare in estremo oriente per quest’anno sono terminate, ma ormai sembra essere troppo tardi.

Altro errore gratuito per Stroll

Sono lontane le prestazioni di Lance Stroll che avevano fatto ricredere tutti quanti sulle sue capacità Anche a Suzuka gara anonima ed errore gratuito nel finale per il baby pilota canadese della Williams. Ovviamente alla sua età la poca continuità ci sta (si vedano gli alti e bassi di Verstappen) ma da lui ci si attende di più.

Force India da 5

Dopo l’ottima partenza si pensava che le Force India potessero essere più vicine ai primi posti. Ma nel GP del Giappone le due Pantere Rosa non sono riuscite ad andare oltre la sesta e la settima posizione con cui blindano il quarto posto tra i costruttori. I due piloti Ocon e Perez per una volta non si scontrano tra di loro, ma il risultato è sempre lo stesso. Ma quando arriverà il salto di qualità?

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