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Gp in Usa: orgoglio Ferrari, Hamilton fa (quasi) festa. Alonso e Ricciardo flop

Ad Austin il britannico della Mercedes centra l’8° successo stagionale mettendo le mani sul titolo iridato. Alle sue spalle i due alfieri della Ferrari autori di una grande prova. Verstappen conclude una grande rimonta dopo esser partito dalla 16a casella in griglia ma a causa di una penalità di 5″ deve cedere il podio al finlandese. Problemi invece per l’altra Red Bull che abbandona Ricciardo sul più bello. GP statunitense da dimenticare anche per Alonso e Hulkenberg.
A cura di Michele Mazzeo
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Anche il GP degli Stati Uniti è ormai andato in archivio. Nel quart’ultimo appuntamento stagionale altra prova di forza di Lewis Hamilton che conquista l’ottava vittoria dell’anno e mette le mani sul Mondiale. Prova d’orgoglio per i due piloti Ferrari con Sebastian Vettel che chiude al secondo posto precedendo il compagno di squadra Kimi Raikkonen che superato da Verstappen proprio sul traguardo finisce lo stesso sul podio per una penalità inflitta all'olandese che comunque è stato grande protagonista con la straordinaria rimonta dal 16° posto. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio degli Stati Uniti, così come altrettanti quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco il meglio e il peggio della gara americano della Formula 1.

Top, chi può sorridere e perché

Ferrari: l’orgoglio non basta, ma fa bene sperare

Uno scatto d’orgoglio quello che Sebastian Vettel ha effettuato dalla griglia di partenza. Dopo il periodo nero coinciso con il tour asiatico della Formula 1, il tedesco parte benissimo al Cota prendendosi immediatamente la testa della corsa per mettersi subito alle spalle la delusione delle ultime gare. Ed è proprio quello stesso orgoglio che lo ha spinto anche a battagliare ruota a ruota con Lewis Hamilton. Dopo la sosta si deve arrendere alla maggiore performabilità della Mercedes sul circuito texano, ma il suo secondo posto finale, che consegna praticamente il titolo iridato al britannico, aggiunto alla ottima gara di Kimi Raikkonen (che nel finale ha ceduto la seconda piazza al compagno venendo superato anche da Verstappen sul traguardo) lascia bene sperare per il futuro i tifosi del Cavallino.

Hamilton: le mani sul Mondiale

Il circuito di Austin è casa sua. Ci aveva vinto già 4 volte e questa volta ci arrivava con un margine abbastanza rassicurante su Vettel nella lotta al titolo Mondiale. Ma accontentarsi non è da Lewis Hamilton e così, sfruttando al meglio le peculiarità della sua Mercedes, il britannico prenota il suo quarto titolo iridato portando a casa un altro successo in terra statunitense e togliendosi anche la soddisfazione di avere la meglio nel duello ruota a ruota con il rivale Sebastian Vettel.

Verstappen: una rimonta per ripagare la fiducia della Red Bull

Si è svegliato tardi in questa stagione il baby fenomeno della Red Bull Max Verstappen, ma, così come fatto nelle ultime gare, anche in Texas l’olandesino volante è autore di una grande prestazione. Partito 16° rimonta posizione su posizione e dopo 13 giri si trova già quinto alle spalle delle due Ferrari e delle due Mercedes. Alla fine riesce addirittura a conquistare la terza posizione sorpassando proprio sul traguardo Kimi Raikkonen (ma a causa di una penalità non salirà sul podio). Nonostante ciò può festeggiare nel migliore dei modi il rinnovo fino al 2020 firmato qualche giorno fa con la Red Bull.

Flop, 3 cose da dimenticare e in fretta

La McLaren abbandona ancora Alonso

Undicesimo ritiro stagionale, nove dei quali a causa di problemi alla monoposto. Anche il GP degli Stati Uniti non regala grandi soddisfazioni al due volte campione del mondo Fernando Alonso. Anche ad Austin la sua McLaren motorizzata Honda lo ha abbandonato sul più bello “regalandogli” l’ennesima delusione di questa rovinosa stagione.

Un week end nero per Ricciardo

Un week end da dimenticare per l’australiano Daniel Ricciardo. Sabato ha indirettamente appreso che la Red Bull ha deciso di puntare su Verstappen come prima guida per il futuro. E non va meglio in gara dove prima deve fare i conti con l’esagerata usura delle gomme anteriori e poi, subito dopo il pit stop, termina mestamente la sua gara posteggiando sull’erba dopo esser stato abbandonato dal motore della sua monoposto.

Hulkenberg e la Renault: il 2018 parte male

Un GP da dimenticare per Niko Hulkenberg e per la Renault. Il tedesco sulla sua monoposto montava il motore su cui la casa francese lavorerà per il 2018 ma la sua gara dura solo 4 giri prima di essere costretto al ritiro. Ci auguriamo che per la Renault il buongiorno non si veda dal mattino.

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