Per la Uilm è importante rilanciare lo stabilimento di Mirafiori

Stabilimenti in crisi e migliaia di lavoratori in cassa integrazione, questo è la situazione che si vive in casa Fiat. Il momento non è di certo dei migliori per il costruttore italiano che non riesce a venire a capo della precaria situazione industriale nella quale imperversa, fatta eccezione per Termini Imerese, che, purtroppo, risulta essere l’esempio migliore del decisionismo che alberga in Sergio Marchionne; per il resto solo desolazione e tanta cassa integrazione.

Una crisi che si paga a caro prezzo e che solo i lavoratori pagano a caro prezzo, anche nello stabilimento torinese di Mirafiori: “Mirafiori e' stato sempre il cuore della produzione automobilistica italiana e deve continuare ad esserlo attraverso investimenti importanti da parte di Fiat rivolti, oltre che al livello produttivo, a ricerca ed innovazione. Purtroppo, la difficile congiuntura economica si è fatta sentire anche a Torino e soprattutto l'indotto che ruota intorno al settore auto e' stato investito dal peso della crisi. Bisogna reagire con forza”. Questo è quanto ha affermato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm intervenuto all’assemblea organizzata dal sindacato all’hotel Royal di Torino.

Per il segretario generale della Uilm questo “è il tempo della proposte comuni”, affermazione che mette un po’ luce sullo sciopero attuato ieri dalla Cgil e che Palombella non ritiene costruttivo nei riguardi dei lavoratori e dei loro diritti: “Lo sciopero della Cgil da sola non aiuta, perché in questo periodo elettorale tale mobilitazione si confonde con la scelta della piazza praticata da altre forze politiche. Quando la protesta assume connotazioni politiche di parte può arrecare problemi per i lavoratori, anziché risolverli”.