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Termini Imerese secondo Simone Cimino

La Cape Natixis, società che fa capo a Simone Cimino, è stata in visita allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Per Fiom quella di Cimino non è un’alternativa valida.
A cura di Eugenio Tinto
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Il futuro dello stabilimento siciliano di Termini Imerese in parte si conosce già, almeno per quel che riguarda il Gruppo Fiat. Il marchio di Torino ha fatto sapere che smetterà la produzione di automobili entro il 2011. Quello che resta ancora da scrivere è ciò che accadrà una volta smessa la produzione di auto, il Ministero per lo Sviluppo Economico sta valutando le 21 proposte che sono giunte, e nel mentre si valuta sul da farsi alcuni degli investitori si recano in loco per visionare le condizioni del sito e valutarne l’efficienza.

Dopo la visita del gruppo De Tomaso, società che fa capo a Gian Mario Rossingnolo, e quella di alcuni emissari della cinese Faw, ieri è stata la volta della società Cape Natixis, società che fa a capo a Simone Cimino. L’imprenditore, che presenta la sua proposta insieme con il gruppo indiano Reva, è più che mai convinto a rilevare il sito per investire: “L'impressione sul posto è nettamente migliore delle attese e lo spirito che si coglie nella gente è di viva speranza per un progetto sano di sviluppo e di continuità. Mi auguro di poter avviare presto, in collaborazione con le risorse umane interne l'avvio del progetto perchè ogni settimana sprecata allontana la speranza di arrivare a produrre nel gennaio 2012. Cape ha richiesto di poter da subito studiare un piano di dettaglio del reimpiego degli impianti esistenti al fine di decidere il grado di realizzazione del proprio insediamento manifatturiero per la parte auto elettriche e batterie. Parti dello stabilimento potrebbero, a nostro avviso, ospitare sin dal 2010 parte delle attività di Sunny Car senza intralciare l'attività manifatturiera di Fiat”.

Alla visita di Simone Cimino fa eco il commento di Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Termini Imerese: “Ribadiamo quanto detto in altre circostanze: il progetto della Cape di Simone Cimino non può rappresentare l'alternativa alla Fiat. Se vuole costruire un'azienda di auto elettriche fuori dallo stabilimento faccia pure, è nel suo diritto. Ci dispiace molto che ancora una volta il sindacato è tenuto all'oscuro sui rapporti tra il ministero e chi sarebbe interessato alla fabbrica”. Cosa si prospetta per lo stabilimento siciliano della Fiat?

Eugenio Tinto

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