Guai per BMW, multa da 10 milioni di dollari in Corea del Sud
Guai all'orizzonte per BMW; la casa, infatti, è finita nel mirino delle autorità della Corea del Sud per il rischio incendi ai motori di alcuni veicoli e i conseguenti ritardi nel richiamo di alcune unità difettose da parte dei vertici del colosso dell'auto tedesca. Un problema, verificatosi la scorsa estate, sul quale le autorità coreane hanno voluto approfondire gli esami tanto da decidere di presentare una denuncia penale contro la società multandola di 10 milioni di dollari.
Una decisione arrivata a causa del tardivo ritiro di 22.670 vetture dal mercato; dallo scorso agosto, infatti, un team di investigatori ha lavorato sui 40 casi di incendio che si sono verificati sul territorio coreano, rilevando difetti che potrebbero causare perdite di liquido refrigerante e il conseguente incendio del motore. Un problema, quello delle auto della casa tedesca, che si verifica quando le auto, spinte e velocità elevate per periodi prolungati, hanno delle perdite che, combinate con il carbonio e l'olio di sedimento, possono provocare incendi ma che secondo la BMW possono essere risolti semplicemente con un cambio dell'hardware difettoso.
Per la Corea del Sud si tratta di un errore in fase di progettazione
Secondo il ministero dei Trasporti coreano il problema sarebbe da imputare a un errore in fase di progettazione. Il marchio tedesco si è scusato per l’accaduto, mettendosi a disposizione delle autorità per tutta la durata delle indagini respingendo, però, le accuse di difetti in fase di progettazione e affermando di aver richiamato in modo tempestivo i modelli interessati dal problema. BMW fino ad ora ha richiamato circa 1,6 milioni di veicoli in tutto il mondo, dei quali 172mila in Corea del Sud; le autorità coreane, nonostante le scuse, sono pronte ad andare fino in fondo alla questione per far si che il problema, dopo essere stato risolto in maniera definitiva, non si ripresenti più.