Guida autonoma, i veicoli potranno leggere il pensiero del conducente
Nel futuro dell'auto assumerà un ruolo sempre più importante il livello di interazione che l'uomo e la macchina riusciranno a raggiungere: fino a poco tempo fa, infatti, persistevano ancora alcuni dubbi sul comportamento delle vetture in determinate situazioni come, ad esempio, scegliere chi salvare, in caso di incidente, tra pedoni e conducente. Tra qualche anno, però, quest tipo di inconvenienti potrebbero essere risolti grazie a un progetto di ricerca annunciato da Nissan che permetterà ai veicoli di interpretare i segnali emessi dal cervello dei conducenti.
Le auto del futuro impareranno a guidare dal conducente
La casa giapponese, infatti, sta lavorando alla tecnologia Brain-to-Vehicle, un progetto che consentirà ai veicoli del futuro di apprendere dal comportamento del conducente. Un sistema piuttosto complesso permetterà alla vettura di prevedere i movimenti del guidatore: non appena questo si appresta a compiere un movimento – come girare il volante o premere l'acceleratore – la tecnologia rileva il segnale emesso dal cervello e i sistemi di assistenza alla guida intervengono tempestivamente, riducendo i tempi reazione e migliorando la guida manuale. In modalità automatica, inoltre, l'intelligenza artificiale è anche in grado di rilevare e valutare il grado di confort del conducente per poi modificare, se necessario, la configurazione o lo stile di guida adattando l'ambiente interno del veicolo.
Una vera e propria svolta che potrebbe modificare radicalmente il modo di intendere la guida autonoma: non più macchine in grado di decidere al posto dell'uomo, ma interazione tra conducente e veicolo per una resa migliore e un'esperienza di guida che sia anche emozionante. Le potenzialità della tecnologia Brain-to-Vehicle saranno esplorate nei prossimi anni, ma per un primo assaggio basterà attendere pochi giorni: al CES di Las Vegas, infatti, è prevista una prima prova pratica che metterà in luce le potenzialità della nuova scoperta Nissan.