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Guida con le infradito? Non è reato, ma in caso di incidente sono guai

Per il Codice della strada è consentito dal 1993, ma il discorso cambia in caso di sinistro: l’assicurazione, infatti, potrebbe chiedere la rivalsa costringendo così l’automobilista e pagare i danni e, in caso di lesioni, anche le spese mediche.
A cura di Matteo Vana
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Con l'arrivo dell'estate cambia l'abbigliamento: via i pesanti cappotti per fare spazio alle comode magliette così come le scarpe per lasciare posto alle infradito, un classico della bella stagione. Gli automobilisti che si mettono alla guida non fanno certo eccezione, ma sedersi al volante della propria auto con le ciabatte potrebbe costare più caro di quello che si pensa. Guidare senza scarpe o con calzature aperte come gli zoccoli o le infradito appunto è ormai lecito dal 1993 quando smisero di esistere prescrizioni specifiche relativamente al tipo di scarpa da utilizzare mentre ci si trova alla guida ma i guai per l'automobilista potrebbero arrivare in caso di incidente stradale, in particolare con l'assicurazione.

Mettersi alla guida scalzi o senza le classiche scarpe chiuse è consentito dal Codice della strada perché si è tenuto conto dei cambiamenti tecnologici delle automobili, diventate sempre più sicure nel corso degli anni. Il discorso, però, cambia se il guidatore in infradito provoca un incidente; in questo caso le Forze dell'Ordine possono indicare sul verbale che il conducente del veicolo che ha causato il sinistro indossava le infradito. A quel punto la compagnia assicurativa, dopo aver pagato i danni causati, potrebbe infatti chiedere all'automobilista la cosiddetta rivalsa per non aver rispettato il Codice della strada, a meno che nel contratto RCA non si sia firmata la clausola di rinuncia alla rivalsa per infrazioni al Codice.

I guai arrivano in caso di incidente

Gli articoli 140 e 141, infatti, prevedono che venga tenuto un comportamento tale "che in ogni caso sia salvaguardata la sicurezza stradale" e che il conducente debba "essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile", una prerogativa che potrebbe venire meno se non si usano le scarpe adatte. In questo caso l'automobilista con le calzature aperte, se ritenuto colpevole dell'incidente causato, sarebbe costretto a pagare i danni e, in caso di sinistri con lesioni superiori ai 30 giorni, anche le spese mediche e i danni permanenti facendo così scattare anche le previsioni penali sulle lesioni gravi contenute nella legge sull'omicidio stradale. Guidare con le infradito non è più un reato, ma una leggerezza che in caso di incidente può costare molto cara.

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