Guidare di notte non ci fa percepire la velocità

La percezione della mente umana cambia in base alla capacità del cervello di elaborare il terreno che abbiamo davanti; condizioni di guida difficoltose, come il buio o la presenza di nebbia, infatti, rende più difficile vedere le cose che ci circondano facendo sembrare la nostra velocità inferiore a quello che è in realtà. E' questo il risultato di uno studio dell'Università di Leeds che ha esaminato il comportamento degli automobilisti.
Buio e nebbia alterano la nostra percezione
Il cervello umano, secondo questo studio, prenderebbe in considerazione l'intero asse stradale e non solamente i bordi. E' il professor Richard Wilkie, uno degli autori dello studio, a spiegare questo fenomeno. "Gli incrementi di qualità e quantità, come ad esempio la guida in posizione seduta vicino al suolo in una stradina di campagna aumenta la velocità percepita. Asimmetrie di flusso possono alterare le proprietà globali del flusso stesso, influenzando anche il controllo dello sterzo". La nostra mente, quindi, elabora le informazioni basandosi su tutta la scena che passa davanti agli occhi per selezionare un percorso. I bordi della strada forniscono informazioni utili per una guida di successo, per questo in caso di buio o nebbia risulterebbe più difficile orientarsi. Sempre secondo questo professore, quindi, questi fattori ridurrebbero la velocità percepita. "I risultati indicano come queste condizioni potrebbero indurre in errori di orientamento sistematico anche quando ci sono chiari segnali visivi in corsia".
Gli anziani tendono a guidare al centro della strada
Il professor Wilkie non è nuovo a questo tipo di esperimenti. Tempo fa, infatti, aveva condotto un'altra ricerca sullo stile di guida delle persone più anziane: a un gruppo di volontari era stato chiesto di tracciare delle linee su un simulatore di guida. Dai risultati era emerso che più si va avanti con l'età più si tende ad occupare il centro della carreggiata. Questo perché con il diminuire dei riflessi si cerca di compensare tenendosi un margine di errore maggiore.