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Hakkinen: “Hamilton come Schumacher, hanno la stessa fame di successo”

Il due volte campione, grande rivale del tedesco a cavallo tra gli anni ’90 e l’inizio del 2000, vede dei punti in comune tra l’inglese e l’ex ferrarista: “Schumacher si auto-motivava come nessun altro pilota al mondo; solo alcuni piloti mostrano così tanta fame ed Hamilton è uno di questi”.
A cura di Matteo Vana
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Ogni epoca della Formula 1 è stata caratterizzata da un dominatore; negli ultimi anni questo ruolo è stato ricoperto da Lewis Hamilton che, eccezion fatta per il 2016, quando a trionfare fu Nico Rosberg dopo una lotta con l'inglese senza esclusione di colpi, ha sempre vinto il mondiale nell'era dell'ibrido: il britannico, infatti, è riuscire a portare a casa lo scettro del vincitore in 3 degli ultimi quattro anni calando il poker proprio nell'ultima avendo la meglio su Sebastian Vettel.

Mika Hakkinen e Michael Schumacher- Getty Images
Mika Hakkinen e Michael Schumacher- Getty Images

Hamilton e Schumacher accomunati dalla fame di vittorie

Una forza, quella mostrata da Hamilton, che ha impressionato molti degli addetti ai lavori convinti che quella appena conclusa sia stata la miglior stagione della carriera del numero 44. Il record di pole position, poi, strappato a Michael Schumacher, non ha fatto altro che alimentare paragoni con il tedesco che, a cavallo tra gli anni '90 e l'inizio del duemila, riuscì a dettare legge conquistando due titoli con la Benetton e ben 5 con la Ferrari. Uno dei suoi principali antagonisti, Mika Hakkinen, due volte campione del mondo, è convinto che i due abbiamo molto in comune.

Schumacher si auto-motivava come nessun altro pilota al mondo; solo alcuni piloti mostrano tanta fame ed Hamilton è uno di questi – ha dichiarato in una intervista concessa a Speedweek.com -. I 4 titoli di Lewis sono davvero impressionanti. Tutti possono vedere quanto sia affamato, questo è molto importante. Dopo i titoli vinti nel '98 e nel '99 ero determinato a fare tripletta nel 2000, ma ciò non è accaduto. Dopo quell'anno non mi sentivo più quello di prima, ecco perché ho lasciato. Alcuni piloti sono felici dopo aver vinto un mondiale, altri sono ancora più affamati.

Un parere autorevole quello del campione finlandese che proprio con Schumacher si ritrovò a duellare in pista e che riuscì a beffare in Belgio, in quello che è stato definito come "il più sorpasso nella storia della Formula 1" quando, sfruttando la scia del doppiato Zonta, riuscì a mettersi davanti al tedesco. Un duello, il loro, capace di infiammare i tifosi in quegli anni: poi, nel 2001, il ritiro di Hakkinen a causa di un calo di motivazioni che gli fece appendere il casco al chiodo ad appena 31 anni. Nonostante questo, però, il pilota finnico è rimasto legato al mondo della Formula 1 che oggi segue con attenzione: "Mercedes ha avuto alcuni problemi, a volte avevano una macchina veloce, altre volte meno mentre la Ferrari all'inizio era molto forte, poi le gare asiatiche hanno un po' tagliato le gambe alla Rossa che si è ritrovata a rincorrere" ha concluso. 

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