Hamilton-Mercedes, rinnovo più vicino: “Spero di firmare prima dell’esordio in Australia”
Quella che sta per iniziare sarà la dodicesima stagione in Formula 1 per Lewis Hamilton. Per il britannico quattro titoli mondiali e un percorso che, fin dagli albori, si è sposato con quello della Mercedes prima al volante della McLaren motorizzata dalla casa della Stella, poi con il passaggio alla Frecce d'argento – sostituendo Michael Schumacher – quando la casa tedesca ha deciso di mettersi in proprio.
Rinnovo sempre più vicino
Dodici stagioni per l'inglese, tutte griffate Mercedes. Difficile immaginarlo altrove anche se, qualche mese fa, il pensiero di passare alla Rossa c'era stato: poi il rinnovo di Vettel e la competitività della vettura anglo-tedesca, capace di dominare il mondiale, hanno fatto pesare la bilancia in favore del rinnovo. La firma ancora non c'è, ma è stato lo stesso Hamilton ad assicurare che non ci saranno problemi e che la firma potrebbe essere imminente:
Toto (Wolff, ndr) è consapevole del fatto che non c'è nessuno migliore di me e io so che non c'è niente di meglio della Mercedes quindi siamo entrambi tranquilli – ha spiegato il britannico -. Spero di firmare prima dell'esordio in Australia. In questi anni in cui sono stato con Mercedes non ho mai avuto colloqui con altri team e questo dimostra quanto siamo legati.
Il pilota più pagato della Formula 1
Quella che stava diventando una telenovela sembra ormai giunta alla fine. Il rinnovo che legherà Lewis Hamilton alla Mercedes per altri tre anni – quando poi il britannico sceglierà di appendere il casco al chiodo – e che porterà il quattro volte campione del mondo una cifra vicina ai 40 milioni di sterline, equivalenti a quasi 45 milioni di euro, e che lo renderebbe lo sportivo britannico più pagato al mondo, oltre a farne il pilota con il maggior introito della Formula 1, appare ormai cosa fatta. Salvo ripensamenti o colpi di scena dell'ultimo minuto il futuro di Hamilton sarà ancora colorato del grigio Mercedes; una storia d'amore lunga un'intera carriera quella tra il britannico e la scuderia anglo-tedesca, una rarità nello sport moderno.
