Hamilton saluta Raikkonen: “La F1 gli mancherà, un onore lottare contro di lui”
Gli ha impedito di conquistare la vittoria che avrebbe interrotto un digiuno che dura ormai da 109 gare, ma Lewis Hamilton ha sempre apprezzato Kimi Raikkonen. Il finlandese della Ferrari, che le indiscrezioni vogliono vicinissimo a lasciare Maranello per far posto a Charles Leclerc, potrebbe essere arrivato al capolinea non solo della sua avventura con il Cavallino, ma in Formula 1: l'età non più verdissima e la mancanza di alternative di rilievo alla Rossa, infatti, potrebbero spingere il campione del mondo 2007 ad appendere il casco al chiodo.
L'inglese e il rapporto con Raikkonen
Uno scenario, questo, che farebbe perdere alla Formula 1 un protagonista assoluto, capace di competere ancora per la vittoria come dimostrato nel weekend di Monza; dopo Alonso – che ha già annunciato la sua dipartita dal Circus – anche Iceman potrebbe dire addio. Proprio il pilota inglese della Mercedes, dopo il Gran Premio d'Italia, ha svelato di avere una speciale predilezione per Raikkonen, ricordando i tempi quando non era ancora un pilota professionista.
Non mi sono dimenticato che prima di arrivare in Formula 1, quando giocavo alla PlayStation, io sceglievo di essere sempre Kimi immaginando di essere io. Quello non è l'unico ricordo, perché la prima McLaren che ho guidato era una monoposto con il suo assetto. Per me era stata un'esperienza fantastica e ricordo che il nostro stile di guida fosse abbastanza simile – sono state le sue parole riportate da Autosport -. Kimi ha avuto una carriera incredibile ed è stato un vero onore gareggiare contro un grande finlandese come lui. In realtà sembra un tipo freddo, ma non lo è. Se a Raikkonen mancherà la Formula 1? Questa domanda è sempre difficile da affrontare. Personalmente ritengo che questo sport gli mancherà.
Il pilota della Mercedes anticipa quindi il futuro di Raikkonen, ormai sempre più lontano dalla Ferrari. Il finlandese, che ha totalizzato 284 presenze nei Gran Premi tagliando proprio a Monza il traguardo dei 100 podi in carriera, sembra quindi pronto a salutare la scuderia italiana proprio nel suo anno migliore dopo quello che lo portò a conquistare il mondiale nel 2007: 9 podi in 14 gare, infatti, rappresentano uno score invidiabile per chiunque. Non abbastanza, almeno a giudicare dalle parole dell'inglese, per convincere i vertici del Cavallino a rinnovargli la fiducia.