Hamilton: “Si dovrebbe fare di più contro il razzismo, servono pene più severe”
Lewis Hamilton è sbarcato in Bahrain con la voglia di tornare alla vittoria dopo che, nell'esordio dell'Australia, il suo compagno di squadra lo ha preceduto relegandolo al secondo posto. Nella mente del campione del mondo in carica, però, non c'è solo la Formula 1, ma anche la questione razzismo, un team particolarmente caro al pilota britannico, primo pilota di colore nella storia della Formula 1.
Il campione del mondo in carica contro il razzismo
A riportare all'attenzione su u tema delicato come quello del razzismo sono stati gli insulsi ai calciatori della nazionale inglese, fischiati e bersagliati da cori durante la sfida, valevole per le qualificazioni a Euro 2020, contro il Montenegro; un atteggiamento che ha scandalizzato l'opinione pubblica e al quale neanche Lewis Hamilton è rimasto indifferente tanto da dare il proprio sostegno ai calciatori già attraverso i propri social network e ribadendo poi, nelle consuete interviste del giovedì, come quello del razzismo sia un problema ancora lontano dall'essere risolto.
Quello del razzismo è un problema ancora reale in tutto il mondo ed è triste da vedere. Le persone dovrebbero fare di più, si dovrebbe agire di più e le pene dovrebbero essere più severe– sono state le sue parole riportate dalla BBC – . È assurdo pensare che in questo momento nel mondo sia ancora molto, molto diffuso. Non credo che cambierà qualcosa nei prossimi anni, ma è bello vedere che molte persone stanno dando il proprio sostegno.
Parole forti quelle dell'inglese che riportano l'attenzione su un problema che, soprattutto nel calcio ma anche in altri sport, sta tornando prepotentemente alla ribalta. Un messaggio chiaro e deciso quello del campione del mondo in carica, sempre particolarmente attento quando la questione tocca il mondo dello sport e non solo: l'obiettivo è quello di tornare a vincere in Bahrain non solo per il mondiale di Formula 1, ma anche per dare l'ennesimo smacco al razzismo.