Hamilton: “Vettel? Se spingi qualcuno contro il muro devi essere penalizzato”
Il Gran Premio del Canada fa già parte della storia della Formula 1: la penalità di 5 secondi inflitta a Vettel al giro numero 48, infatti, ha forse segnato uno spartiacque nella massima serie del motorsport così come nella rivalità tra il tedesco della Ferrari, in quel momento leader della gara, e il suo storico rivale, Lewis Hamilton.
Hamilton sulla penalità inflitta a Vettel
Un episodio destinato a suscitare polemiche e che, quasi certamente, avrà anche uno sviluppo in tribunale visto l'intenzione della scuderia di Maranello di presentare appello contro la decisione dei commissari che di fatto hanno tolto la vittoria dalle mani di Vettel. Una manovra, quella del pilota della Rossa, dettata da un errore alla chicane con il conseguente taglio sull'erba e il rientro proprio davanti a Hamilton che, chiuso dalla vettura numero 5, ha dovuto alzare il piede rimandando il tentativo di sorpasso. A spiegare la dinamica dal proprio punto di vista ci ha pensato non il tedesco, molto polemico con i commissari, ma anche l'inglese che invece ritiene non scandalosa la penalità ricevuta dal suo avversario.
Se cerchi di spingere il tuo avversario a muro ricevi una penalità. Dal mio punto di vista io sarei andato contro di lui e avremmo fatto un incidente, quindi ho dovuto frenare – ha spiegato ai microfoni di Sky Sport -. Io stavo facendo una traiettoria normale e non mi sarei dovuto trovare così vicino a fare un incidente e questo indica la sua responsabilità perché non ha fatto abbastanza per evitare un contatto, ho dovuto farlo io. Così facendo ho perso l’opportunità di superarlo.
Due versioni diverse, quindi, dello stesso episodio ma tra piloti è normale sia così. Ognuno dei due cerca di difendere le proprie ragioni ed è complicato trovare una verità assoluta: se da un lato, infatti, è vero che Hamilton si è visto sbarrare la strada dal rientro in pista di Vettel è evidente dalle immagini come il tedesco si sia preoccupato soprattutto di non perdere il controllo della sua vettura rientrando in pista il prima possibile senza neanche guardare la posizione del suo rivale. Il collegio ha preso la propria decisione, adesso sarà la Corte d'Appello a confermare o ribaltare il verdetto dei commissari.