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Hinchcliffe ha rischiato la vita nell’incidente alle 500 Miglia di Indianapolis

“Le sue condizioni erano critiche al suo arrivo in ospedale” ha spiegato il prof. Pohlman. Decisivo il soccorso del team di sicurezza dell’Indycar.
A cura di Valeria Aiello
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Le condizioni di James Hinchcliffe sono definite come “stabili” dal personale medico dell’Indiana University Methodist Hospital dove il 28enne canadese resta ricoverato in terapia intensiva in seguito al violento incidente durante una sessione di libere della 500 Miglia di Indianapolis. “Le sue condizioni erano critiche al suo arrivo in ospedale” ha spiegato il prof. Timothy Pohlman, direttore dello staff chirurgico che ha trattato il pilota. “Penso che si debbano fare i complimenti al team di sicurezza della Indycar per la qualità del soccorso in questa situazione” ha aggiunto lo specialista, comprovando le indiscrezioni circolate nelle ultime ore sui media americani.

Decisivo il soccorso del team di sicurezza

Secondo quanto riferito da una fonte anonima vicina al pilota a Racer, a complicare le condizioni di Hinchcliffe sarebbe stata una grave perdita di sangue che avrebbe messo a serio rischio la vita del 28enne canadese. La difficile situazione sarebbe stata gestita alla perfezione dal team di sicurezza dell’IndyCar e dai medici all’interno dell’ambulanza prima di raggiungere l’Indiana University Methodist Hospital dove i chirurghi hanno fermato l’emorragia. “Non ho parole per descrivere quanto sono grato al team di sicurezza” ha detto Hinchcliffe. “Quei ragazzi, oltre ai medici e personale dell'ospedale, sono dei miei eroi. Non posso dire abbastanza per quanto ho apprezzato l’affetto e il sostegno dei tifosi, della mia famiglia e dei colleghi piloti. Siamo tutti una grande famiglia!”.

L'intervento sull'ovale di Indianapolis

La grave perdita di sangue sarebbe riconducibile a un’importante ferita provocata da un braccialetto della sospensione penetrato nell’abitacolo, che avrebbe attraversato prima la gamba destra per poi finire nella zona pelvica di quella sinistra. Non noti i tempi di recupero anche se si parla di stagione finita per il pilota che era comunque cosciente quando i soccorsi sono arrivati per estrarlo dall’abitacolo, tagliando il braccialetto. Secondo i dati diffusi, Hinchcliffe stava affrontando la curva ad almeno 228 mph (circa 367 km/h) prima che un cedimento meccanico della sospensione anteriore destra lanciasse la Honda numero 5 contro le barriere. La forza dell’impatto misurato è stata stimata in 125 G, una delle più alte nella storia di Indianapolis. Quello di Hinchcliffe è il sesto incidente in sei giorni dopo gli incidenti di Ed Carpenter, Josef Newgarden, Pippa Mann e Helio Castroneves.

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