Iannone kamikaze in Argentina, stende Dovizioso e butta via il doppio podio Ducati
In casa Ducati la delusione è enorme: il doppio podio buttato via per una manovra di Andrea Iannone ai danni del compagno di squadra, quando i due si trovavano alle spalle di Marc Marquez in testa al Gp di Argentina, pesa come un macino sul team di Borgo Panigale e sull’abruzzese che, dopo essere stato in Direzione Gara per l’incidente finito sotto investigazione, ha chiarito la dinamica della carambola alla penultima curva.
Stanno valutando la situazione – dice Andrea Iannone ai microfoni di Sky Sport – Per quanto riguarda la gara, purtroppo è andata così. Sono molto dispiaciuto per quello che è successo. Era una cosa che non volevo assolutamente fare perché stare fuori dal podio dopo una gara molto dura e combattuta, è veramente un peccato.
Quando sono scivolato ho preso anche Andrea e quindi è scivolato anche lui di conseguenza – ha aggiunto il forlivese – Ovviamente mi dispiace molto per tutta la Ducati e per tutto il mio team. Quando chiudi con questi risultati è una cosa molto negativa, sono molto dispiaciuto perché quando accadono queste cose qui, ci sono poche parole da dire.
Entrata garibaldina? Semplicemente da come si può vedere nelle immagini non ho forzato e ho frenato nello stesso punto dove ha frenato Dovi. Purtroppo ero più interno di lui in traiettoria e probabilmente era un po’ più sporco e si è chiusa all’avantreno. Ho fatto un grande errore e ne pagherò le conseguenze. Sicuramente ci sarà un provvedimento e poi un podio fa sempre male perdelo”.
Le scuse a Dovizioso? Finita la gara, sono dovuto andare in Direzione Gara e non ho ancora avuto la possibilità di vederlo. Ovviamente non ce l’ho con lui, mi scuso con cui, siamo sempre andati d’accordo. Mi dispiace che sia accaduto proprio con lui ma con qualsiasi altro pilota sarebbe stato comunque un grande dispiacere perché tutti diamo la vita per le gare e per lottare per le posizioni che contano.
Ermetico nel commentare l'incidente, Andrea Dovizioso ha però colto 3 punti al traguardo in una disperata corsa finale con la Desmosedici tra le braccia con cui ha chiuso 13° alla bandiera a scacchi.
Quanto successo non cambia molto. Quello che penso su Iannone lo pensavo già prima, questa è la conferma – dice Dovi.
In gara oggi le condizioni non erano come quelle di ieri – ha aggiunto il forlivese – Guidavamo un po' tutti più aggressivi e quindi mettevamo in crisi di più il davanti. Questo mi ha complicato le cose perché negli ultimi giri non riuscivo più a fare le curve lunghe con l'aggressività giusta. Quindi ho perso un po' il contatto e sapevo che ci sarebbe stata una lotta”.
Ero pronto e ho risposto subito – prosegue Dovi – e ho fatto l'ultimo giro e mezzo come in Qatar, arrivando alla penultima curva che sapevo che chi era dietro ci avrebbe provato. Ma ci ha provato in un modo sbagliato”.