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Il Bahrain ha diritto di veto sulle gare nel Golfo Persico: niente Qatar

Lo stato del re Hamad bin Isa Al Khalifa ha l’ultima parola sulle gare nell’area del Golfo Persico.
A cura di Vito Lamorte
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L'ultima parola sui Gran Premi nel Golfo Persico spetta al Bahrain. Dopo le varie voci su una possibile gara in Qatar per il 2016, o al massimo il 2017, ecco la doccia fredda. A confermarlo è stato lo stesso Bernie Ecclestone nell'incontro con la stampa di fine anno: "Era un'idea che pensavo potesse funzionare. Ma quando ho fatto l’accordo con il Bahrain, mi hanno detto "Visto che siamo un qualcosa di nuovo nell'area, ci dai la garanzia che non organizzerai un’altra gara nell’area del Golfo?" E io ho detto di sì. Il tipico accordo con stretta di mano di Ecclestone con i principi". La Federazione Internazionale dell'Automobile, in virtù dei vociferati 78 milioni di dollari che il Qatar sarebbe stato disposto a versare annualmente, tramite il boss del circus ha voluto ribadire che non ci sarà gara presso il Losail International Circuit senza approvazione del Bahrain.

Il caso Corea

Altro discorso per la gara di Corea. Il ventunesimo Gran Premio del calendario, inserito a sorpresa dalla FIA,  è stato subito epicentro di discussioni e da nuova opportunità per l'Oriente si è tramutato in un nuovo caso. L'organizzazione ha preso le distanze e avvertito di non poter rispettare i tempi previsti. Sul perché sia stato inserito si sono fatte varie ipotesi è quella più plausibile riguarda una concessione di un motore extra ai team. Ecclestone ha parlato anche di questo nell'incontro e ha dichiarato: "No, abbiamo un contratto con loro. Preferirebbero non si facesse. Come in un sacco di cose, le cose si imparano crescendo. A quel tempo sembrava una buona idea. Come diceva il mio vecchio amico Colin Chapman, "le circostanze cambiano". Dovevamo inserirli in calendario e se non lo avessimo fatto ci avrebbero potuto far causa. Li abbiamo tenuti fuori un anno con l’accordo che sarebbero rientrati".

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