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Il danno e la beffa, 5 piloti di Formula 1 che hanno perso un Gp all’ultimo giro

Nella storia della Formula 1 sono tanti i Gran Premi che si sono decisi all’ultimo giro. A sbagliare sono stati spesso i campioni come Mansell nel 1991 o Vettel, tradito dalla pista umida nel GP del Canada: ecco alcuni dei casi più clamorosi.
A cura di Matteo Vana
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Kimi Raikkonen - Getty Images
Kimi Raikkonen – Getty Images

La storia, soprattutto quella della Formula 1, è scritta dai vincitori: a rimanere impressi sono sempre i primi a tagliare il traguardo, gli eroi che riescono a vedere per primi la bandiera a scacchi aggiudicandosi il Gran Premio. Quasi sempre sono gli sconfitti a dover recriminare, a volte anche per episodi clamorosamente sfortunati. Nella lunga vita del circus sono tanti i piloti che sono caduti a pochi metri dal traguardo, quando ormai la vittoria sembrava in pugno: ecco alcuni tra i casi recenti più clamorosi di campioni beffati a un passo dalla gloria.

Il mistero del GP del Canada

Il 1991 è l'anno in cui si sfidarono per il titolo Ayrton Senna e Nigel Mansell. L'inglese parte male nel mondiale ed è costretto a recuperare il terreno perduto. Il Gran Premio del Canada sembra l'occasione giusta: il pilota della Williams domina la gara, il brasiliano è costretto al ritiro. L'occasione per il Leone d'Inghilterra è troppo ghiotta per non essere mangiata in un sol boccone. Ma proprio quando la vittoria sembrava in pungo ecco che arriva l'imprevisto; a distanza di anni non è ancora chiara la causa che portò all'abbandono. C'è chi dice che Mansell, inavvertitamente, proprio mentre salutava la folla a pochi chilometri dal traguardo, spense la monoposto, altri, invece, sostengono sia stato un problema alla trasmissione a metterlo k.o. mentre percorreva il tornantino del Casinò. Quello che conta è che Mansell chiuderà la gara al sesto posto avendo comunque completato il 90% della distanza totale, ma dovrà dire addio alla possibilità di diventare campione del mondo.

Hill deve arrendersi a Villenueve

Una delle più grandi occasioni perse nella storia della Formula 1 è quella di Damon Hill al Gran Premio d'Ungheria del 1997. L'inglese è appena stato scaricato dalla Williams con cui ha vinto il titolo mondiale, trovando nella Arrows motorizzata Yamaha la squadra ideale per rimanere nel circus. Quella magiara è una delle piste preferite da Hill che dimostra ancora una volta di trovarsi a meraviglia, riuscendo a strappare un terzo posto in qualifica che ha già il sapore di un miracolo. In gara, poi, le cose vanno ancora meglio: l'inglese supera Villenueve già alla partenza e dopo pochi giri anche a Michael Schumacher tocca la stessa sorte. Quello che va in scena è un monologo Arrows, ma la sfortuna è dietro l'angolo. Hill ha 40 secondi di vantaggio quando inizia l'ultimo giro, la vittoria attesa 20 anni sta per arrivare, ma è un problema all'idraulica del cambio a stoppare i sogni di gloria. Villenueve riesce a superarlo a pochi chilometri dal traguardo, l'inglese deve accontentarsi della piazza d'onore.

Damon Hill - Getty Images
Damon Hill – Getty Images

Hakkinen e quella frizione maledetta

Anche i campioni del mondo piangono, ne sa qualcosa Mika Hakkinen. Il finlandese, infatti, ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta all'ultimo giro nel 2001, in occasione del Gran Premio di Spagna. Il duello con Michael Schumacher è serrato, il tedesco sembra poter chiudere davanti, ma al secondo pit stop il pilota della McLaren riesce a sopravanzare il ferrarista. Hakkinen sembra lanciato verso una vittoria che riaprirebbe in maniera clamorosa il mondiale dopo un avvio non certo spettacolare, ma non ha fatto i conti con i problemi di affidabilità della sua vettura. A poche curve dalla fine, infatti la frizione della sua McLaren lo abbandona e Schumacher, secondo e piuttosto staccato, va a prendersi la vittoria. Al finlandese, purtroppo, non resta che raggiungere il traguardo appoggiato sulla McLaren di Coulthard durante il giro d’onore.

Raikkonen, un azzardo che non paga

C'è un altro finlandese nella storia della Formula 1 ad aver perso una gara all'ultimo giro: si tratta di Kimi Raikkonen che, nel 2005 con la McLaren, si vide sfilare la vittoria da Fernando Alonso proprio nelle fasi conclusive del Gran Premio d'Europa. In quella stagione la FIA decise di introdurre la regola che vieta il cambio gomme in gara costringendo così i piloti a usare lo stesso treno di gomme per tutte la durata del GP. Una regola che fu fatale al finlandese. Raikkonen, infatti, dopo aver spiattellato uno degli pneumatici a causa di un sorpasso al limite su Villenueve, si trova nella condizione di decidere se fermarsi a cambiare gomma (il regolamento lo consentiva solo in caso di danneggiamento) perdendo tempo prezioso o continuare per la sua strada nonostante le forti vibrazioni. Opta per la seconda opzione, ma viene punito dal destino: quando la vittoria sembrava ormai certa, la sospensione si rompe lasciando campo libero allo spagnolo che si va a prendere una vittoria buona per aumentare la propria leadership nel campionato.

Vettel tradito dal bagnato in Canada

Il più recente è anche uno dei casi più clamorosi che la storia della Formula 1 ricordi. Il Gran Premio del Canada del 2011, per tutti gli appassionati, è un ricordo ancora vivissimo nella memoria. Una gara infinita, durata più di 4 ore tra interruzioni e safety car: a renderla così particolare sono le condizioni meteo che mettono in crisi tutti i piloti in pista. Il più bravo ad approfittare di questa situazione è Jenson Button che, dopo un incidente con Lewis Hamilton prima e Fernando Alonso poi, riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto: è l'ultimo giro quando l'inglese si porta a ridosso di Sebastian Vettel, leader della gara fino a qual momento. La pressione, però, gioca un brutto scherzo al tedesco che, anche a causa della pista umida, va lungo spianando così la strada a uno dei più incredibili successi che la Formula 1 ricordi.

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