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Il futuro della Vespa minacciato da Trump, in arrivo superdazi per le moto europee

Il presidente degli USA annuncia l’introduzione di un dazio raddoppiato per le moto prodotte in Europa. La manovra è parte di una lunga battaglia commerciale partita da una contesa per la carne di manzo.
A cura di Pietro Ginechesi
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Vespa primavera
Nuova Vespa Primavera.

Pesanti dazi doganali sui motocicli prodotti in Europa importati negli stati uniti. Questa è la nuova mossa di Trump che punta a difendere un prodotto completamente al di fuori del mondo dei motori. L'aumento delle tasse arriva come una risposta diretta al rifiuto della UE di importare dagli USA la carne di manzo trattata con ormoni. Una manovra piuttosto controversa ma ben elaborata e completamente legale.

Molte aziende a rischio, tra cui Piaggio

L'organizzazione che si occupa delle trattative commerciali americane, US Trade Representative, ha già avviato la procedura per raddoppiare i dazi su tutti i motocicli con cilindrata tra 50 e 500 cc prodotti di Europa. La questione ha poco a che fare con le moto ma è colpo diretto all'industria locale. L'attacco di Trump colpisce direttamente brand italiani come la mitica Vespa prodotta da Piaggio, Aprilia e Ducati. Nonostante il limite di 500 cc, in Europa il colpo sarà risentito anche da Bmw Motorrad, KTM, Husqvarna e altre eccellenze europee. Il 15 febbraio 2017 si terrà un "hearing" presso l'USTR dove saranno ascoltate le obiezioni dell'associazione dei motociclisti, i costruttori di moto e chi altro è contrario al provvedimento. L'associazione dei motociclisti ha già reagito inviando circa 15.000 lettere di protesta, di cui 5.000 indirizzate al presidente Donald Trump. L'USTR attualmente è in attesa del voto del Congresso di ratifica per la nomina di Robert Lightizer, l'avvocato scelto da Trump principalmente per l'abile utilizzo dei dazi come misura per risolvere i conflitti commerciali.

La contesa sulle carni americane

La "guerra commerciale" avviata da Donald Trump e Robert Lightizer è solo l'ennesimo capitolo di una lunga contesa tra USA e UE sull'allevamento di carni. La questione nasce oltre 10 anni fa, quando l'Unione Europea perse un arbitrato internazionale dopo un ricorso degli Stati Uniti. L'Europa aveva intenzione di bloccare l'importazione dagli USA di carne di manzo trattata con ormoni. La condanna fu quantificata con un indennizzo di 116 milioni di dollari a fronte di pagare agli allevatori americani il danno subito. L'arbitrato portò anche una lista di prodotti sul quale gli Stati Uniti possono imporre dazi raddoppiati per recuperare i rimborsi degli allevatori. La questione si risolse aprendo una quota di import di carni di alta qualità dando l'esclusiva agli USA. Durante gli anni il mercato si è evoluto ed altri paesi, tra cui Australia e Uruguay, offrono un prodotto di pari qualità ad un prezzo più competitivo. L'ingente riduzione della fetta di mercato ha allertato gli allevatori americani, che hanno chiesto al Governo di attivare i dazi previsti dall'arbitrato. La procedura non ha bisogno di passare in parlamento e può essere approvata direttamente in via amministrativa. Oltre alle moto, la lista comprende numerosi prodotti, tra il prosciutto solamente se importato con l'osso.

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