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Il medico della clinica mobile: “Per Andrea Antonelli non c’è stato nulla da fare”

Il dottore Massimo Corbascio racconta a Sky quegli attimi di angoscia sul circuito di Mosca.
A cura di Redazione Motori
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il pilota deceduto a mosca

"Per Andrea Antonelli non c'è stato niente da fare". Massimo Corbascio, medico della Clinica Mobile della Superbike, racconta a Sky quegli attimi di angoscia sul circuito di Mosca e lo fa con la voce rotta dall'emozione. Ha la faccia di uno che ha capito subito quale fosse la gravità della situazione e di quanto fossero poche le speranze di veder salva la vita del pilota perugino. "Roccoli è stato tamponato da Andrea che è caduto a 250 km/h ed è stato colpito – aggiunge -. Un pilota colpito da una moto a 250 km/h riceve 38mila chili sul cranio e non c'è niente da fare. Non si è accorto proprio di nulla. Era impossibile rianimarlo. Anche se lo porti in rianimazione rimane un corpo attaccato ad una macchina che non ha cervello. Andrea è rimasto in pista, hanno cercato di rianimarlo ma non c'era assolutamente niente da fare".

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