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Il messaggio da casa Schumacher e la commozione di Arrivabene

A suscitare la commozione del Team Principal dopo la bandiera a scacchi a Sepang non è stato il trionfo di Vettel ma un messaggio recapitato sul suo cellulare da Losanna.
A cura di Vito Lamorte
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La vittoria a Sepang di Sebastian Vettel è arrivata come un tornado e ha spazzato via quell'aria pesante e piena di dubbi che aleggiava intorno alla Ferrari. La quarantesima affermazione in carriera del quattro volte campione del mondo ha scatenato l'entusiamo dei tifosi della Ferrari ed ha riportato in auge quel paragone fra il nuovo arrivato a Maranello e il grande Michael Schumacher, da sempre idolo indiscusso di Seb e dei tifosi del Cavallino. Maurizio Arrivabene aveva già esternato la sua opinione in merito e deve essergli tornata in mente proprio negli istanti seguenti al termine della gara in Malesia. Arrivabene era manager della Philip Morris ai tempi dei grandi successi di Schumi con la casa di Maranello e di cui la Marlboro è ancora oggi partner commerciale e ha dichiarato alla testata Sport Bild: "Ho cercato per tutto il tempo di rimanere freddo. Ma poi un messaggio mi ha fatto piangere".

La rivista tedesca ha rivelato che il messaggio a cui faceva riferimento il Team Principal della Ferrari è arrivato direttamente da Sabine Kehm, la manager di Schumacher, la quale riferiva di aver visto in TV la gara della Malesia in compagnia di Corinna, moglie dello sfortunato sette volte iridato. Michael Schumacher sta seguendo il lungo percorso di riabilitazione dopo il drammatico incidente di cui è stato vittima il 29 dicembre 2013 sulle Alpi francesi. Ormai non si hanno notizie da un po' e le condizioni sono sempre costanti.

Insomma, a suscitare la commozione del capo della GeS della Rossa alla fine di quella giornata indimenticabile non è stato il trionfo di Seb ma il messaggio recapitato sul suo cellulare da Losanna che ha acceso ancora di più le fantasie dei tifosi del Cavallino Rampante. Questo nuovo particolare arricchisce ancora di più quel parallelismo pensato da molti, condiviso da tanti e abusato da troppi.

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